È la festa del papà! Desideriamo festeggiare gli uomini che regalano amore e sostegno alle proprie famiglie e comunità
Vorrei trattare l’argomento del lunedì come se fosse una notizia: oggi è la festa del papà. Tuttavia, questa non è una notizia, dato che la ricorrenza è stata istituita nel primo decennio del secolo scorso.
Ammetto che le canzoni d’amore mi piacciono, ma noto anche un difetto: sembrano tutte uguali per significato. Mi è bastato ascoltare e leggere il testo Take it back dei Pink Floyd per la prima volta per rimangiarmi il concetto. Del resto, stiamo parlando di un gruppo che rimane nell’immaginario collettivo, nonostante si sia sciolto nell’ormai lontano 1995.
Una cover è sicuramente un parametro con cui misurare il successo di una canzone; un altro parametro potrebbe essere, per esempio, il ricordo di quella canzone anche generazioni dopo. Mia nipote è troppo piccola per ascoltare De Gregori, ma occorre solo aspettare qualche anno.
Se non fosse cantato da Sister Cristina, alias Suor Cristina Scuccia (la vincitrice dell’edizione 2012 del talent The voice of Italy) il branoFelice sembrerebbe banale: la dedica ad un amico o ad un generico amore ferito.
Su che è quasi Pasqua, poi arriva l’estate…Buon 2019
Il prossimo primo aprile, oltre al tradizionale pesce, si festeggerà la Santa Pasqua. La pagina Facebook Gufetto Stronzetto ce lo ricorda a modo suo con la frase
Su che è quasi Pasqua, fra un po’ arriva l’estate poi riaprono le scuole e senza che te ne accorgi arriva pure Natale
Ieri il titolo dell’articolo conteneva la parola tutto. Quasi un presagio. Questa mattina mi sono svegliato venendo a conoscenza della morte di Stephen Hawking. Quale migliore immagine per commentare la notizia, se non la locandina del film biografico che lo riguarda, La teoria del tutto?
Il film termina con una frase in sovrimpressione che recita
Stephen Hawking sta ancora cercando la sua “teoria del tutto”
Prima che cosmologo, Stephen Hawking era una persona. Se non avesse ricercato con grande costanza una spiegazione teorica, sicuramente avrebbe orientato la sua ricerca in qualche altro campo.
Non lasciamo alle scienze l’esclusività della ricerca: tutti possono (e devono) ricercare qualcosa. La felicità è sicuramente l’obiettivo-principe della nostra ricerca, ma ha tante forme quante sono le persone esistenti sul pianeta. Non essendo più nel medioevo e credendo sia nella scienza, sia nella democrazia direi che è nella nostra natura ricercare la felicità. Se riuscissimo a vivere tutti in pace, probabilmente non sarebbe stato necessario inserire questo principio nella Costituzione americana.
In nessuna costituzione è inserito – per esempio – il diritto di respirare: i motivi sono ovvi. Tuttavia, mi domando
Perché il diritto alla felicità non è considerato altrettanto naturale?
Una risposta parziale riesco a darmela: forse la nostra felicità può ostacolare quella altrui. Più che una felicità personale sarebbe meglio cominciare a cercare una felicità collettiva. Sono convinto che ci siano dei punti in comune in ogni ricerca della felicità. Tutti vogliamo, per esempio
Qualcuno che ci ama
Sentirci sicuri
Stare in salute
Concetti tanto semplici quanto generici, perché ognuno di noi ha delle descrizioni personali su ciò che è
L’amore
La sicurezza
La salute
Per favore, non ridete di questa mia affermazione: è un concetto così semplice da considerarlo normale come il nostro respiro che non ci rendiamo conto di metterlo in atto ogni giorno. Se ci fermassimo a riflettere su questo aspetto considerandolo come facente parte dell’unicità di ciascuno di noi, vivremmo tutti meglio….almeno, in teoria!
Solo il pesto sarà candidato a diventare patrimonio dell’UNESCO
In questi giorni circola la notizia che il pesto alla genovese sarebbe in lizza per entrare nell’elenco delle specialità gastronomiche considerate patrimonio dell’Unesco, andandosi ad aggiungere alle connazionali Pizza e Dieta Mediterranea.
Rosalia “Rosy” Guarnieri in un ritratto con Matteo Salvini postato su Twitter
Matteo Salvini l’ha definita malattia bastarda, la cronaca la chiama male incurabile, io la chiamo morte: in ogni caso, stiamo parlando di quella cosa che ci ha portato via la sessantaseienne Rosalia Rosy Guarnieri, neoeletta alla Camera dei Deputati in quota Lega Nord.