
Fino a pochi anni fa, quando gli italiani parlavano di dolcetto, pensavano solo ad un tipico vino piemontese o – per i più acculturati – ad un aggettivo vezzeggiativo per il dessert. Negli ultimi tempi, invece, la frase
Dolcetto o scherzetto?
[the_ad id=""]
Fino a pochi anni fa, quando gli italiani parlavano di dolcetto, pensavano solo ad un tipico vino piemontese o – per i più acculturati – ad un aggettivo vezzeggiativo per il dessert. Negli ultimi tempi, invece, la frase
Dolcetto o scherzetto?
In occasione dell’annuale Festa della mamma, la pagina Facebook L’amicizia tra maschio e femmina, una cosa speciale ha pubblicato una vignetta molto interessante. Continua a leggere Ogni mamma ha partorito un bambino, tranne la mia
Ieri, nella maggior parte delle regioni italiane, è ricominciato l’anno scolastico: le notizie che circolano in proposito non sono incoraggianti, nonostante il Governo abbia proposto un disegno di legge soprannominato Buona scuola.
Ma cosa vuol dire buona scuola? Ognuno avrà una sua definizione, ma la maggior parte di noi – forse – incorrerà nell’errore di schematizzare troppo. Occorre una definizione più generale, direi quasi onnicomprensiva, come quella proposta da Paolo Crepet:
Una buona scuola è quella dove il bambino entra pulito e torna a casa sporco: vuol dire che ha giocato, si è divertito, si è dipinto addosso, ha usato i propri sensi, è entrato in contatto fisico ed emotivo con gli altri. In altre parole: ha iniziato a vivere
Leggendo questa frase, sinceramente, mi viene da sorridere pensando a tutte le leggi che si sono avvicendate a proposito della scuola: ogni Governo ha proposto una sua versione!
Non voglio esaminare l’operato dei governi italiani, ma una domanda me la faccio
In tutto questo, il bambino dov’è
Crepet a parte, l’ultima a pensarci – in ordine di tempo – mi pare sia stata Maria Montessori. Questa domanda mi perseguita non solo relativamente alla scuola, ma anche per quanto riguarda molte altre questioni. Mi pare che non abbiamo mai considerato i bambini per ciò che sono prima di tutto: esseri umani….Ora si preferisce chiamarli utenti.
La notizia pubblicata dal quotidiano La Repubblica merita assolutamente di essere condivisa
Una maestra a Messi: “Se lasci, i miei alunni penseranno che chi non vince è un fallito”
In breve: il calciatore argentino Lionel Messi aveva preannunciato il proprio ritiro dopo aver perso la terza finale di Coppa America con la propria nazionale.
La connazionale del calciatore Yohana Fucks, maestra elementare, ha scritto alla stella del Barcellona chiedendo di tornare sui propri passi.
Da bambino, avrei voluto proprio una maestra così, che capisse l’importanza di avere anche degli idoli come punto di riferimento…purtroppo, non è stato così, ma non tutte le maestre sono come la mia.