Vorrei farvi una domanda: quante volte vi hanno detto di essere fuori? Io, ormai, non le conto più. Fino a pochi anni fa, mi offendevo ogni volta che me lo dicevano, perché pensavo: “Se per lui sono fuori, significa che sono matto, diverso o stupido!” e non sapevo come ribattere.
La mia psicanalista sta impiegando un bel po’ di tempo per sradicare questo pensiero dalla mia testa. Questa canzone dei Nomadi è un bel toccasana per la mia autostima quando si affaccia questo pensiero.
Penso a varie persone che ho conosciuto. Potrei parlare lungamente di ognuno di loro ma, alla fine, si possono ridurre le mie conoscenze a tre categorie:
- Conformisti: avete presente le persone che seguono per filo e per segno le regole? I conformisti sono loro! Se ci fossero solo loro, non ci sarebbero reati di qualunque tipo, ma non conosceremmo il progresso. Un tempo facevo parte anch’io di questa categoria: fortunatamente, ne sto uscendo.
- Pazzi cattivi: non sto parlando di persone clinicamente disturbate .Per loro provo rispetto e compassione: sono state sfortunate e devono subire molte ingiustizie dalla vita. Parlo di quei pazzi che hanno reso questo mondo un posto peggiore: dittatori, violenti, ladri ricchi (ricordate Tangentopoli? Prima o poi, li avrebbero presi, ma loro hanno continuato imperterriti) e via discorrendo
- Pazzi buoni: loro sono quelli che, citando Steve Jobs, fanno progredire l’umanità.
Nonostante ciò che dicono gli altri, io mi sento un conformista, spero di riuscire a diventare un Pazzo buono, un giorno o l’altro.