Post it – Il mondo è un libro: quelli che non viaggiano…

Viaggi Sant'Agostino
Post it con frase di Sant’Agostino

Stasera Facebook era vuoto: tutti erano parlavano e scherzavano a proposito degli Oscar a Leonardo DiCaprio ed Ennio Morricone e non c’erano frasi che hanno catturato la mia attenzione.

Fortunatamente, giorni fa avevo salvato sul mio computer questa frase di Sant’Agostino:

Il mondo è un libro, e quelli che  non viaggiano ne leggono soltanto una pagina

scritto su un post it rosa.

Tralascio volutamente gli errori grammaticali: essendoci già la virgola, non andrebbe inserita la congiunzione e…Ma non voglio arrogarmi un diritto che non ho.

 Si potrebbe scrivere un trattato di semiotica anche solo per il fatto che sia stato scelto un semplice post it rosa per una frase tanto bella e profonda. Credo che, in fondo, anche il post it rosa abbia un significato: molte famiglie usano i post it sul frigorifero per ricordare gli impegni quotidiani, i diari degli adolescenti dei miei tempi erano pieni di ritagli di riviste….Forse la persona che ha creato questa immagine annota tutto sui post it.

Personalmente, vedrei bene questa frase scritta su un segnalibro, quelle piccole strisce di carta o cartone che vendono in cartoleria a pochi euro per – appunto – ricordarsi l’ultima pagina letta prima di chiudere il libro.

Avrei anche un tipo di libro adatto a questa frase: una guida turistica, oppure un romanzo di Jules Verne.  Spero che Sant’Agostino non si offenda e non giudichi queste mie preferenze blasfeme.

Non saprei dire se, rispetto alla media, ho viaggiato molto oppure no…Ma di una cosa sono sicuro: i viaggi che ho fatto, come i libri che ho letto, mi hanno aperto la mente. Ogni volta che prenoto le mie vacanze estive, ho bisogno solo di due cose:

  • Un biglietto aereo
  • Un letto

Il resto, per parafrasare Sant’Agostino, è un libro da scrivere. Grazie a questo segnalibro, ho potuto vedere Piazza della Bastiglia sotto la pioggia, rompere le scarpe passeggiando lungo La Rambla, alzarmi alle sei del mattino e chiedere ad un senzatetto di indicarmi  dove fosse la  casa di Anna Frank , perdermi in mezzo a Christiania, incazzarmi  con quell’imbecille che ha permesso di aprire un Casinò proprio di fianco al Museo del Comunismo (non conosco il suddetto imbecille, sia chiaro), mettere in difficoltà controllori e metal detector del Parlamento Europeo con la mia macchina fotografica (è una Nikon D5300, non una bomba).

Sicuramente ho dimenticato qualche aneddoto…ma i ricordi dei miei viaggi sono molto vivi.

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