
Quando ho appreso della morte di Muhammad Ali (che per me è sempre stato Cassius Clay) immaginavo che il web gli avrebbe reso omaggio in molti modi. Così è stato.
I lettori più giovani assoceranno la frase di stasera all’Adidas oppure alla Nike: entrambe l’hanno utilizzata nelle loro campagne pubblicitarie. il pay-off
Impossible is nothing
non è altro che l’ultima parte di un aforisma di Alì. La citazione completa è
“Impossibile” è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo.
“Impossibile” non è un dato di fatto, è un’opinione…
“Impossibile” non è una regola, è una sfida…
“Impossibile” non è uguale per tutti…
“Impossibile” non è per sempre…
Impossible is nothing.
In queste cinquantasette parole c’è tutto Alì, ma anche tutto il concetto di sport professionistico: non si arriva a certi livelli senza pensare che sia tutto possibile. In modo più pacato, potremmo dire che è una convinzione molto legata all’autostima.
Allo sport sono legati molti concetti, fra cui:
- Fatica
- Sudore
- Sacrificio
Alcuni di essi sono stati citati anche nel monologo di Ogni maledetta domenica. Questi concetti sono molto usati in pubblicità per far leva sulle motivazioni e gli istinti dei consumatori, non solo sportivi.
Le parole sono diverse di volta in volta, ma il concetto è sempre il medesimo
Tu puoi fare di più