Finché si sente dolore, sei ancora vivo. Finché si commettono errori, sei ancora umano e finché si continua a cercare, c’è ancora speranza
Fra poche ore, il 2016 ci saluterà definitivamente: sembra ieri che ho scritto il mio primo articolo su questo blog. Ogni 31 dicembre – da bravo ragioniere – mi trovo a fare un bilancio dell’anno appena passato e un preventivo di quello futuro….forse perché sto ancora cercando qualcosa. In ogni caso, faccio meno fatica a ricordare i giorni in cui ho provato dolore piuttosto che quelli in cui sono stato felice.
5 rituali mattutini (difficili da seguire) che ti cambiano la vita
Fino a poco tempo fa, seguivo dei rituali che mi portavano più danni che utilità:
Riuscivo a rilassarmi solo dopo aver portato a termine tutti i compiti della giornata
Andavo a letto solo quando non riuscivo più a seguire il film in televisione
La mattina, non riuscivo ad alzarmi dal letto quando suonava la sveglia
Ero troppo schiavo delle mie abitudini dannose, questo è ovvio: tuttavia, siamo così abituati al nostro tran tran quotidiano che non immaginiamo altra vitapossibile. Un giorno, mi resi conto di quanto certe mie abitudini mi stessero condizionando l’esistenza. Così, presi una decisione: avrei dormito otto ore per notte, anche se dovevo ancora lavare i piatti della cena. I benefici si fecero sentire subito.
Diventare schiavi delle proprie abitudini è un errore che facciamo tutti.
5 rituali mattutini (difficili da seguire) che ti cambiano la vita
Cosa c’entra tutto questo con un blog che parla di aforismi e frasi? Apparentemente nulla ma, se mi leggete spesso, vi accorgerete che parlo spesso di vita.
Molti di noi vogliono cambiare la propria vita, dimenticandosi di un fatto fondamentale: occorre partire dalle piccole cose e procedere un passo alla volta. Per esempio, prendendo a riferimento proprio questo blog, ho deciso di attuare dei nuovi rituali: almeno una volta a settimana commentare una notizia, come quella che vi sto proponendo.
Non è che voglia farmi pubblicità: voglio solo farvi notaresche cambiare dei rituali può essere abbastanza semplice…se sappiamo da che punto partire.
Visto che è il 30 dicembre, sembra il giorno adatto sia per cominciare a mettere in pratica i rituali proposti dall’articolo, sia di pensare ulteriori rituali che possiamo mettere in pratica a partire dal prossimo anno. Mi raccomando, però: non demordete.
Visto che oggi è la Vigilia di un giorno speciale, probabilmente sarete indaffarati a preparare il cenone e non avrete tempo di leggermi.
Volevo comunque augurarvi Buon Natalea modo mio. Scegliere la famosa canzone di John Lennon sarebbe stato scontato. Fortunatamente, anche Marco Masini, sia pure con la sua vena malinconica, ha celebrato in musica Il giorno di Natale.
Usualmente, pensiamo a questa Festa come un giorno da passare in famiglia. Spesso, però, ci dimentichiamo che facciamo parte di una grande famiglia allargata. Augurare
Buon Natale
Buon Anno nuovo
Buone Feste
è diventata una consuetudine ormai priva di valore. Le persone a cui sorridiamo oggi, saranno le stesse persone con cui litigheremo il 7 gennaio.…forse anche prima.
Forse il regalo più bello che potrebbe portarci Natale è il ricordo dei giorni di Festa: ricordandoci come ci siamo comportati con gli altri in questi giorni (ammesso di aver fatto i bravi) ci può aiutare a comportarci allo stesso modo tutto il resto dell’anno.
Non so nemmeno io come considerare questo articolo: forse è solo il mio augurio di Natale.
Pur apprezzando molto la letteratura americana, ammetto la mia ignoranza: non ho mai letto un romanzo di John Steinbeck. Questo è un bene: mi permette di parlarne a ruota libera, come se la frase di stasera l’avesse pronunciata una persona qualsiasi.
La creatività è soprattutto la capacità di porsi continuamente delle domande
Oggi il sito del quotidiano La Repubblica ci ha ricordato che è il compleanno di Piero Angela. Quale modo migliore – nel mio piccolo – per fargli gli auguri, se non celebrarlo con una sua frase?
La creatività è soprattutto la capacità di porsi continuamente delle domande
Data l’immagine televisiva di questo personaggio (che mi ricorda lo stereotipo anglosassone) è difficile associare ad Angela la parola creatività: forse la vedremo più adatta a Mozart o ad un qualsiasi umorista satirico.
Angela stesso risponde a questo nostro dubbio: occorre farsi domande.
Persino le domande che vogliamo porre denotano una certa dose di creatività. Non esiste campo o materia del sapere umano in cui non ci si può porre una domanda.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma esprimiamo creatività persino quando digitiamo una domanda in un motore di ricerca. Nella maggior parte dei casi, ci sarà stato qualcuno
Un esempio pratico mi serve per spiegarmi meglio: immaginate di leggere un qualsiasi mio articolo e poi domandatevi
Cosa avrebbe scritto Matteo se…?
Completate la frase come meglio credete, ma la risposta è una sola: avrei scritto qualcosa di diverso, così come diverso sarebbe stato un articolo di Consolata sullo stesso argomento.
È la regola numero uno della vita: non dare mai niente per scontato.
Oggi sulla pagina Facebook amore è poesiaho trovato l’immaginedi un insolito tatuaggio che mi piace molto. Come potete vedere, raffigura un bambino a braccia tese, che regge con le mani un cuore. Altri cuori completano la figura.
L’immagine di oggi mi piace soprattutto perchè è un fotomontaggio molto diretto: non so quale utente della pagina Facebook Informazione Libera abbia avuto questa idea, ma debbo farglii complimenti.
Se pensiamo alla colomba con un ramocsello d’ulivo, pensiamo alla pace, se pensiamo ad una teca su cui è scritto
In case of war break glass
ovvero
In caso di guerra rompere il vetro
Pensiamo – appunto – alla guerra: solo Lev Tolstoj è stato capace di tanto.
Putroppo, far scoppiare la guerra è molto più semplice che far scoppiare la pace…ma il vetro è una buona metafora: la guerra divide le nazioni così come il vetro divide l’interno dall’esterno. Se abbiamo bisogno di aria fresca possiamo solo aprire la finestra…ma se la finestra è bloccata? Dobbiamo rompere il vetro?
La risposta è – ovviamente – no: rischiate di farvi male. Abbiamo varie alternative:
Provare a scardinare la finestra con i giusti attrezzi
Non confondere la verità con l’opinione della maggioranza
É facile confondere una cosa per un’altra quando si è giovani o inesperti, come ci ammonisce la frase che ho trovato sulla pagina Facebook Ghiandola Pineale – Il terzo occhio
Non confondere la verità con l’opinione della maggioranza
Non lasciare che il comportamento degli altri distrugga la tua pace interiore
Dopo aver scritto l’articolo di ieri, ero un po’ scosso: per oggi mi ero ripromesso di scrivere qualcosa di leggero, dato che ci stiamo avvicinando alle Feste. Con questo blog, però, è difficile: la profondità di certi concetti è importante tanto quanto la leggerezza di altre frasi.
Se, poi, la frase è stata pronunciata dal Dalai Lama…come potrei evitare di parlarne? Sentire la massima carica buddista predicare la via per preservare la pace interiore è come sentire il Papa predicare come non cadere in tentazione.
Non lasciare che il comportamento degli altri distrugga la tua pace interiore…
Considerando tutto, ho deciso di lasciare fluire i pensieri, così come vengono.
Come mi insegnò un mio professore, siamo unici e diversi. Per questo motivo, il concetto di pace interiore è diverso da persona a persona. Da qui a capire come raggiungere la pace interiore, il passo è breve: occorre fare ciò che ci fa sentire bene.
Conservare la pace interiore può essere più difficile, specie quando siamo spesso criticati. Credo che occorrano soprattutto due caratteristiche:
Sicurezza nel compiere le proprie azioni
Un gran lavoro su sé stessi
Non so se qualche persona aggiungerebbe qualcosa a riguardo, ma ciò che ho appena citato è solo la base per partire, poi dobbiamo camminare da soli.
Le persone che ci stanno vicine dovrebbero lasciare che facciamo le nostre esperienze. A volte, però, tante persone non si fanno i fatti propri. Questo è uno di quei comportamenti scorretti a cui accenna il Dalai Lama.
Quanto alla pace interiore, sicuramente Tenzin Gyatso si rifaceva a concetti buddisti. Chi buddista non è e non riesce a trovare beneficio nella meditazione, potrebbe sfogare la rabbia accumulata gridando la propria frustrazione o facendo un po’ di sport.