
Oggi ho trovato sulla pagina Facebook Ghiandola Pineale – Il terzo occhio un aforisma di Edvania Paes, un’utente come noi
Tanto più resistente è la corazza, tanto più fragile è l’anima che la indossa
La prima associazione che mi è venuta in mente è il verso di una canzone degli Stadio.
Un verso della canzone che ricordo recita
Io gioco a fare il duro, ma ti giuro sono buono sai
a volte piango ancora, non ci crederai
Trovo che siano due modi diversi per esprimere il concetto di persona resistente.
La società moderna richiede, specialmente agli uomini, di non piangere mai, salvo rari casi. Dobbiamo affrontare ciò che ci riserva la vita con coraggio e determinazione.
Ogni mattina, al lavoro, cerchiamo di sfoggiare il nostro sorriso migliore: è sufficiente osservare le facce sulla metropolitana milanese che la persona media non è felice. Cosa ci manca? Sicuramente il primo pensiero va al denaro…ma credo sia una scusa per celare il nostro bisogno più profondo.
Abbiamo bisogno di serenità. Purtroppo, siamo troppo presi dai nostri pensieri per condividere vis à vis le nostre vite con il prossimo: preferiamo farlo nell’anonimato del web.
Io non so cosa blocca il prossimo dal condividere con l’altro non solo le gioie, ma anche i dolori:
- La preoccupazione di essere giudicato
- Il pensiero che anche il prossimo ha le proprie preoccupazioni
- Non riusciamo ad esternarle in modo comprensibile
Volete sapere la verità? Credo che siano tutte scuse: non credo che la bocca serva solo a mangiare tre volte al giorno. Per molte ore resterebbe inutilizzata. Se una cosa non va bene, ditela.
Prevengo già una critica: le persone con cui dialogate tutti i giorni non son vostri amici….Ma come potrebbero diventarlo se voi non parlate?