Pur apprezzando molto la letteratura americana, ammetto la mia ignoranza: non ho mai letto un romanzo di John Steinbeck. Questo è un bene: mi permette di parlarne a ruota libera, come se la frase di stasera l’avesse pronunciata una persona qualsiasi.
Tutto quello che vive è sacro
Credo che la prima persona da cui ho sentito pronunciare queste parole sia stata una mia amica, con cui vorrei ricucire i rapporti: perché?
La domanda è meno retorica di quanto non possa sembrare. Se tutti considerassero la vita sacra
- Non esisterebbero gli omicidi
- Ringrazieremmo un’entità superiore per i nostri pasti
- Rispetteremmo le decisioni altrui, considerandole di pari dignità delle nostre
Invece, siamo circondati da una solitudine che noi stessi abbiamo contribuito a creare: è comunemente chiamato egoismo. Io stesso sono caduto in questo errore molte volte: recentemente mi è capitato con la mia amica. Ogni volta mi sono scusato: non per mera educazione, ma perché ogni volta è stata una vera e propria lezione di vita.
Oltre alla vita, ci sono molte altre cose che una persona può considerare facente parte del sacro. Se è credente in una qualche religione riconosciuta, si rivolgerà alla propria divinità. Non pensate, però, che gli atei non abbiano comunque in sé il concetto di sacro.
Pensate, per esempio, a tutte le cose che non fareste mai, pur essendo consentite. Non si tratta di paura di una punizione o di semplice rispetto del prossimo o delle regole: si tratta del fatto che percepiamo una qualche forma di sacralità che ci impedisce di agire in modo contrario.
In un certo senso, sono le nostre regole di vita, quelle che ci hanno insegnato da piccoli e che abbiamo imparato con l’esperienza, a stabilire i limiti entro cui possiamo agire.
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