Finché si sente dolore, sei ancora vivo. Finché si commettono errori, sei ancora umano e finché si continua a cercare, c’è ancora speranza
Fra poche ore, il 2016 ci saluterà definitivamente: sembra ieri che ho scritto il mio primo articolo su questo blog. Ogni 31 dicembre – da bravo ragioniere – mi trovo a fare un bilancio dell’anno appena passato e un preventivo di quello futuro….forse perché sto ancora cercando qualcosa. In ogni caso, faccio meno fatica a ricordare i giorni in cui ho provato dolore piuttosto che quelli in cui sono stato felice.
Credo che molta della mia infelicità sia dovuta a quella spasmodica ricerca di qualcosa di non meglio definito che mi possa emozionare, ovviamente in modo positivo.
Il fatto di essere alla ricerca di qualunque cosa vogliate, potrebbe sembrare negativo, ma se leggete con calma la frase
Finché si sente dolore, sei ancora vivo. Finché si commettono errori, sei ancora umano e finché si continua a cercare, c’è ancora speranza
capirete che non c’è quasi nulla di negativo. Certo: soffrire non piace a nessuno. Però, voglio farvi una domanda: se ripensate ai successi che avete ottenuto, ricordate più piacevolmente quelli che avete ottenuto senza sforzo, oppure quelli che vi sono costati sofferenza?
Non possiamo sapere cosa ci riserveranno i prossimi 365 giorni, di una cosa però sono sicuro. Ci saranno giorni in cui
- Piangeremo
- Rideremo
- Ci sentiremo apatici
Fa parte della vita: dobbiamo accettare giorno per giorno ciò che ci viene dato. L’importante è non perdere la speranza. Potrà sembrare difficile, qualche volta, ma dobbiamo sempre sapere che ci sarà qualcuno al nostro fianco che può aiutarci a ritrovarla. Tutto sta nel trovare la persona giusta, quella che sia in grado di farlo. Non mi riferisco ad un terapeuta, ma a qualcuno che possiamo definire veramente amico.
Forse è questo il mio augurio per il nuovo anno: vi auguro di non perdere la speranza.
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