Il video che celebra il ruggito di Katy Perry di oggi non è certo impegnato: persino il titolo è brevissimo, così come quello dell’album in cui è contenuto. basterebbe poco a classificare il tutto come qualcosa con cui divertirsi qualche minuto.
Stessa cosa potremmo dire di molte canzoni, soprattutto quelle del periodo estivo: ad un primo ascolto, si ha l’impressione di aver trascorso allegramente qualche minuto, nulla di più….ma avete mai provato a leggere il testo e a calarlo nell’insieme?
Proprio per questo mi sono fatto la domanda
Perché – almeno in questo caso – parlare di ruggito?
Se pensiamo al ruggito, pensiamo al leone e – per estensione – ad una persona coraggiosa. Unendo immagini e parole, in questo caso, ne esce un ritratto di una persona con poca stima di sé. Non importa che il suo stato psico emotivo sia stata la rottura di un amore: molto probabilmente, la fine della relazione è stata solo l’ultima avversità che ha dovuto affrontare.
Giunti a quel punto, tutti noi abbiamo poche scelte:
- Lottare e andare avanti
- Crogiolarsi nel dolore
- Concedersi il tempo di analizzare la situazione e cambiare strada
Anche se per altri motivi, io ho rischiato di cadere nella trappola della seconda opzione. Fortunatamente, mi sono ribellato o – per meglio dire – il mio corpo lo ha fatto per me…perché voleva continuare a vivere.
Il corpo certamente ci può dare indicazioni, ma dobbiamo essere comunque capaci di seguirle nella nostra interezza: corpo, mente, spirito. Il corpo può parlare più di quanto non si creda, la mente può analizzare i sintomi, lo spirito può dirci cosa dovremmo o vorremmo fare veramente.
Credo che anche nella persona più simile ad un agnello ci sia un ruggito: basta solo trovare la forza di tirarlo fuori. Non credo sia necessario un motivo valido, perché esiste sempre: la volontà di essere noi stessi.
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