
Ci sono persone che non abbiamo mai incontrato per strada, ma che sono entrate nelle nostre case tutti i giorni grazie alla televisione: una di queste era Erin Moran, meglio nota per essere stata la Jonie Cunningam nel telefilm Happy Days.
Così come era entrata, Erin è uscita dalle nostre case con una logica televisiva: un giorno un telefilm è interrotto (anche se non è giunto a conclusione) e sostituito da un altro telefilm. come cantavano i Queen, The show must go on.
Noi spettatori raramente ci domandiamo
Ma che fine ha fatto…?
La domanda non riceve risposta, se non per qualche piccola notizia su internet, finché non leggiamo la notizia della morte del personaggio in questione. Questa è la sorte toccata ad Erin, morta oggi in povertà.
Lo spettacolo è anche questo: dimentichiamo i nostri idoli perché ce ne vengono proposti sempre di nuovi. Purtroppo, applichiamo questa logica alla vita di tutti i giorni.
Quante persone conosciamo e frequentiamo per lavoro o per piacere mediamente nel corso della vita? Non ho trovato statistiche a riguardo, ma non ci vuole molto a capire che sono centinaia e che con ognuna di esse abbiamo trascorso molti momenti, belli o brutti che siano.
Le persone comuni non sono certo ricordate spesso nei notiziari: se abbiamo perso contatti con una persona, possiamo
- Chiedere ai conoscenti se hanno notizie
- Telefonare
- Fare una ricerca su internet
In questo modo, faremo capire a queste persone che sono importanti per noi. Allora, cosa aspettate a scrivere quella mail o a usare quel telefono?
Sinceramente, una risposta esiste: aspettiamo che sia l’altra persona a fare il primo passo. Inoltre, restiamo sempre sopraffatti dagli impegni quotidiani…eppure troviamo il tempo di
- Andare in palestra
- Guardare la televisione
- Leggere il giornale
Tutte attività che richiedono più tempo di una telefonata, eppure non la facciamo.
Un commento su “La morte di Erin Moran, la Joanie Cunningham di Happy days”