
Ci sono lavori che non sono considerati tali o, almeno, meno lavori degli altri. L’elenco proposto dall’articolo de La Repubblica non è certo esaustivo, ma fa capire subito di chi stiamo parlando:
- Musicisti
- Attori
- Comparse
- Sceneggiatori
- Autori
- Drammaturghi
- Poeti di strada
Il mondo dello spettacolo non è certo semplice, anzi: come cantava Gianni Morandi
Uno su mille ce la fa
Forse, anche meno di uno su mille.
Gli altri novecentonovantanove sono costretti ad arrabattarsi come possono, districandosi fra l’arte ed un lavoro più comune, spesso anche poco remunerato. Come dicevo ieri, di Mozart ne nasce uno ogni secolo.
Con la sola esclusione di medici, infermieri e di chiunque altro si prodighi per salvare la vita di qualcuno, dedicherei grandi donazioni a chiunque possa essere definito un artista. L’artista non è colui che dicembre
Guardate quanto sono bravo a fare questa cosa
Ma colui che ha una sensibilità più spiccata rispetto ad altre persone e cerca di far vedere in modo più ampio il mondo a tutti noi. Se vogliamo, è una figura che ne racchiude molte altre: ricercatore, esploratore, rivoluzionario, studente.
L’artista è tutte queste cose insieme, ma siamo diventati così ossessionati dalle cose più pragmatiche e razionali che ci rendiamo conto di quanto fosse geniale una mente solo quando viene a mancare.
Io non mi reputo un artista: la scrittura e la fotografia sono degli hobby, nulla di più. Non posso nascondere, però, che entrambe queste attività richiedano una certa costanza e una buona dose di fatica:
- Si va a letto tardi
- Ci si alza presto
- Si fanno chilometri con lo zaino in spalla
- Si rinuncia ad altre attività
Ma chi te lo fa fare?
La vostra domanda è legittima. Lo faccio per passione. Allora perché noi artisti non possiamo essere remunerati per la nostra passione come lo sono altre categorie di lavoratori?