
Mi hanno sempre detto che i miei peggiori difetti sono quelli di non riuscire a perdonare e quello di commiserarmi troppo .
Non voglio rendere pubblica la diagnosi della mia terapeuta, ma citare una frase che ben spiega il mio modo di agire.. Il fatto che sia stata condivisa dalla pagina Facebook vabbè è un caso, ma – ironicamente – questa parola è anche il mio segno di resa definitiva
Alla fine va così…ti stanchi di esserci, di metterci il cuore laddove cuore non c’è. Ti stanchi di esserci per chi non c’è. Ti stanchi di aspettare il nulla perché, anche se nulla ti aspettavi, un abbraccio forse te lo meritavi. Alla fine va così…senza far rumore, in punta di piedi, te ne vai.
Stando alle statistiche del mio cellulare, sono più le chiamate fatte che quelle ricevute, segno inequivocabile che mi sono circondato delle persone sbagliate. Da timido quale sono, ho sempre preferito la gente solare, come se potessero riattivarmi.
Se pensate che io volessi usare queste persone, non mi conoscete abbastanza: sono molto empatico, perciò stare vicino a persone più chiuse mi avrebbe – probabilmente – trasformato in una larva…e queste persone non avrebbero avuto colpa.
Il problema è che spesso confondo le persone solari con quelle che fingono di essere solari: un conto è la persona che sei, un altro il ruolo che reciti.
Quando la recita non mi piace più, me ne vado: non pretendo mi rimborsino il biglietto…ma in questo teatro non mi vedrete più.
Io l’ho capito, spero che una mia amica lo capisca presto.
Condivido
Grazie Antonella: se ho capito bene, oltre a condividere in senso psicologico/emotivo, lo hai fatto anche in senso pratico, ribloggando il mio articolo sul tuo blog: se sbaglio, chiedo scusa, se ho ragione, ti ringrazio.
Intendevo con il pensiero 🙂 le tue riflessioni mi sono molto utili.