
La natura ci insegna sempre qualcosa, per questo la frase condivisa da Ghiandola pineale – il terzo occhio recita
Se osserviamo, la natura ci insegna sempre l’indipendenza e il non-conformismo
La natura ci insegna sempre qualcosa, per questo la frase condivisa da Ghiandola pineale – il terzo occhio recita
Se osserviamo, la natura ci insegna sempre l’indipendenza e il non-conformismo
Trovo che la frase di oggi, condivisa dalla pagina Facebook La bella e la bestia pecchi di originalità
Amo solo i lupi solitari, perché quelli in branco non sono poi così diversi dalle pecore
perché mi ricorda molto il primo Charles Bukowski. Non possiamo pretendere che tutti nascano geni in un qualunque campo, anche se molti credono di esserlo…ma questo è un altro discorso.
Del rapporto che si instaura tra
ne hanno parlato a profusione: non posso aggiungere altro e – comunque – concordo con gli studi sociologici finora condotti.
Oltre ai veri rapporti, ci sono anche quelli falsi: io me ne sono sempre andato, quando ho capito che stavo vivendo un falso rapporto, a costo di sacrificare amicizie profonde….Anche se – poi – mi sono reso conto che l’amicizia era profonda solo per me.
Il motivo potrebbe essere semplicemente etichettato come orgoglio, ma – sinceramente – c’è una spiegazione più corretta: certe cose non si fanno.
L’unica regola che mi sono dato in un rapporto è
Prima persona, poi tutto il resto
A prescindere dallo status sociale del mio interlocutore, nutro il massimo rispetto per la persona che mi trovo davanti e pretendo che lui faccia lo stesso con me.
Se questa regola non viene rispettata, per esempio quando mi obbligano a seguire certi percorsi o mi giudicano senza conoscere gran parte della mia vita ho un solo comandamento: i litigi non servono a nulla e la persona non cambierà idea solo perché lo dico io oppure perché io voglio solo far valere le mie ragioni. Tanto vale abbandonarla, ma sarò sempre disponibile a riaccoglierla a braccia aperte quando capirà il suo errore, ammesso che lo faccia. Le scuse sincere fanno sempre piacere.
Certe pubblicità sono più efficaci di altre e i curatori della pagina Facebook de Il mio libro lo sanno bene.
Lettura e scrittura sono sinonimi di libertà: leggendo e scrivendo ci rifugiamo in un mondo tutto nostro. Se c’è uno scrittore che ben incarna questo concetto è Oscar Wilde, infatti si deve a lui la frase
Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri
La canzone tormentone L’esercito dei selfie di Takagi e Ketra inneggia proprio all’attuale moda dell’autoscatto che imperversa su qualsiasi Social Network.
Arisa, Lorenzo Fragola (per la voce) e Francesco Mandelli (per la presenza scenica) sono presentati da un Pippo Baudo in versione Sanremo – Vintage.
Un contrasto? Una provocazione? Un semplice brano da dimenticare entro il 21 settembre prossimo venturo? Niente di tutto questo: uno spaccato della società moderna, molto basata sul selfie, termine anglofono per indicare quello che un tempo si sarebbe chiamato autoscatto.
Sono anni che vediamo sia i benefici che i malefici dei Social Network, difatti
Non abbiamo più contatti, soltanto Like a un altro post
Non faccio certo parte dell’esercito di cui parla la canzone: scrivo dietro un computer, scatto sempre dietro la macchina fotografica e mi immagino i visi felici di chi si mette in mostra su un monitor.
Mi mancano di contatti in carne ed ossa, ma mi devo accontentare: ansia, tempo e…società moderna non giocano a mio favore.
Vorrei farvi una domanda
Cosa preferite fra una chat e un incontro di persona?
Forse sbaglio io: forse sono io ad essere retrò come questo video. Chi ha trent’anni o poco più sa come erano i rapporti prima dell’avvento di internet…e può raccontarli a chi ha vissuto solo questo tipo di contatti.
Ecco perché mi piacciono più le cene al ristorante, le serate al pub o qualsiasi cosa fatta di persona piuttosto che una fredda telefonata e perché insisto tanto nell’organizzare qualsiasi cosa mi permetta di dialogare veramente con una persona. Sono legato ad un tipo di contatto che più umano non si può: quello vis a vis
Non so se vi sembra sbagliato o vecchio, ma voglio lasciarvi una considerazione: se tante volte trovo persino su internet che demonizzano questo mezzo di comunicazione….un motivo ci sarà. Il motivo è quello che – oggi come oggi – mancano i contatti umani.
È la prima volta che ho la pazza idea di commentare una frase trovata sulla pagina Facebook Dillo con il cuore e non avevo notato l’assonanza fra testo proposto e nome della pagina
Noi gente pazza ragioniamo col cuore
L’immagine è emblematica: Heath Ledger nei panni del Joker come immaginato da Christopher Nolan. Un personaggio facente parte dell’iconografia classica della pazzia rappresentato (nell’ideologia benpensante comune) da un drogato mentre fuma una sigaretta. Guardandola di sfuggita, si potrebbe confondere con un fotogramma de Il Corvo, altro caso in cui la pazzia di certi personaggi è abbastanza evidente.
Mi piacerebbe poter etichettare questa affermazione come
Una cagata pazzesca
Per citare un film in cui è citata La corazzata Potëmkin: putroppo, non posso farlo.
I motivi sono tre:
In questo periodo, per esempio, la mia amica Linda sta cercando di riavvicinarmi ad una conoscenza comune: razionalmente parlando, basterebbe chiedersi scusa reciprocamente e continuare la nostra amicizia come se nulla fosse. In pratica,ci sono stati dei cambiamenti sia nella mia vita che in quelli dell’altra persona che renderebbero tutto molto complicato.
Ragionare con il cuore mi permetterebbe di riuscirci: sistemerei tutto e pazienza se verrò inserito nell’insieme della gente pazza. Purtroppo, non tutti ragionano nello stesso modo. A volte, le differenze ci allontanano: doloroso, ma dobbiamo accettarlo.
Se le persone, oltre ad ascoltarsi di più, si accettassero anche di più molti litigi finirebbero in una litigata a cui seguirebbe una riappacificazione come se nulla fosse successo. Invece, ciò non accade perché c’è chi crede di essere sempre nella ragione.
A volte vorrei che cuore e razionalità fossero molto più vicini. Purtroppo o per fortuna, il cervello ci guida ad escludere quelle cose assolutamente impossibili.
Il web ci insegna non è necessario essere dei premi nobel della letteratura per conoscere ed esprimere la verità.
Proprio per questo mi piacciono le frasi anonime: ognuno di noi può dirle. Non avendo abbastanza competenze linguistico-letterarie (o non volendole usare) sono anche più schiette e sincere. La frase di oggi ne è un esempio
La gente non nasce depressa. Lo diventa a forza di trasformare i vaffanculo in silenzi.
Solo Charles Bukowski usava un linguaggio scurrile nei suoi scritti: per tutti gli altri scrittori, non sarebbe risultato appropriato nemmeno stilisticamente parlando.
Forse è proprio per questo che la letteratura è piena di casi di depressione: gli autori non vengono ascoltati, ma letti! Manca il contatto umano tra autore e scrittore, tra blogger e utente internet, fra amici che debbono accontentarsi del telefono per sentirsi!
Non essere ascoltati può generare rabbia: non sfogare la rabbia può essere molto pericoloso. Nel migliore dei casi, può causare sintomi psicosomatici; in quello peggiore, degenerare nell’ansia.
Il problema nasce da vari fattori:
Avete notato che tutte le persone vorrebbero parlare, ma nessuno ascolta il prossimo? Lo facciamo perché siamo così convinti delle nostre ragioni che….non ascoltiamo quelle altrui, costringendo il nostro interlocutore a tenersi dentro un vaffanculo che non riesce a venir fuori perché è sempre più percepito come un offesa, non come un modo forse un po’ troppo sanguigno per far capire al prossimo che siamo tutti uguali e tutte le opinioni devono essere rispettate.
Molti utenti di Tumblr hanno condiviso spesso la frase anonima
Con le delusioni non si diventa “più forti”, ma più freddi
Leggi tutto “Con le delusioni non si diventa più forti, ma più freddi”
Una cosa che detesto delle persone è la scarsa propensione ad approfondire certe tematiche, fermandosi alla prima cosa che si legge, spesso su internet.
Mi sembra che ci si informi quasi esclusivamente su internet: il luogo dell’informazione per eccellenza, ma anche di bufale colossali, spesso lanciate da siti che non sono testate giornalistiche.
Facendo psicanalisi, mi sono spesso domandato se sia più una scienza o più una fede: la mia terapeuta sostiene sia un percorso di conoscenza di sé.
Oggi la pagina Facebook I valori della vita mi ha veramente spiazzato, condividendo una frase di Eugenio Montale
“Non lo sai, vero? Che ogni piccola cosa per me è importante.”
Mi sarei aspettato da un poeta Premio Nobel qualcosa di molto più complicato da spiegare o su cui riflettere, invece ho poco da dire.
La vita è fatta anche di piccoli gesti:
Cose banali? Forse…ma per me contano molto, tanto che non sarei capace di infrangere quello che io chiamo il mio personalissimo codice civile e penale.
Mi costa fatica? Si e no: a volte sarebbe meglio tacere la verità. Tuttavia, ho imparato una cosa: prima o poi, la verità viene sempre a galla! Perché infrangere il terzo punto? Non ha senso: a meno che vogliate fare una sorpresa a Natale a vostro figlio, meglio dire subito come stanno le cose, senza tergiversare.
Ci sarebbe l’alternativa del silenzio: non dite la verità, ma non dite nemmeno una bugia. Ma quanta fatica vi costa, in termini emotivi?
Parlando degli altri due punti, basta poco a capire che – a volte – non è necessario organizzare un evento mondano per condividere del tempo con qualcuno: basta un semplice aperitivo al bar e una chiamata per organizzare il tutto.