
Oggi la pagina Facebook di Today.it ha condiviso una frase di Marisa Licenza
Ho provato rancore, ma mi stava male addosso, così ho preferito lasciarlo agli altri e vestirmi di elegante indifferenza
Ogni persona ha il suo carattere: non sempre due caratteri sono compatibili fra loro. Non nego che esistano individui che tendano a provare rancore verso chi li fa arrabbiare, ma dubito che questo atteggiamento abbia portato loro qualcosa di buono.
Inoltre, gli eventi della vita possono modificare psicologicamente gli individui.
Questo è il motivo di fondo per cui due persone che, fino a poco tempo prima, si definivano amiche, si allontanano: l’eventuale litigio da cui hanno cominciato il reciproco allontanamento è solo la scusa che entrambi cercavano per porre fine ad un rapporto ormai logoro. Inutile, perciò, serbare rancore in queste occasioni:
Non è detto che il rapporto sia destinato a terminare definitivamente: è cessato quel tipo di rapporto, ma l’amicizia può ricominciare basandosi su nuovi presuppposti. Occorre un po’ di tempo ad entrambe le parti per riprendere le energie e capire come è meglio continuare.
Nel periodo di allontanamento, ci si trova ad affrontare il lutto per la perdita dell’amicizia.
La rabbia e il rancore fanno parte di questo processo.
L’ultima fase introduce all’indifferenza. A mio parere, ciò può significare due cose ben distinte:
- Fingere che quest’amicizia non sia mai esistita
- Fingere che il litigio non sia mai esistito, riallacciando i rapporti…appunto ripartendo da zero
Personalmente, preferisco la seconda opzione, anche se non dipende solo da noi, purtroppo.
So che questo articolo è abbastanza incomprensibile, ma fa parte di me: consideratelo un messaggio nella bottiglia a qualcuno. Spero possa servire anche a voi, se proprio sarà necessario.