Questa mattina avevo già pubblicato lo spoiler dell’articolo che avrei scritto oggi sulla mia pagina Facebook, quando l’ANSA ha rilanciato la notizia della morte di Paolo Villaggio, che da piccolo confondevo con il suo personaggio più famoso: Fantozzi.
Il modo migliore di omaggiarlo è parlare della mia scena preferita di uno dei suoi tanti film con protagonista il ragionier Ugo Fantozzi: quella della mitica partita a biliardo contro il Direttore della Megaditta Conte Diego Catellani.
Chi non ha mai sognato di battere il proprio capo in uno sport in cui quest’ultimo dice di eccellere, magari facendo un colpo che possa ricordare un triplo filotto reale ritornato con pallino?
Credo tanti di noi….Pazienza, poi, se ciò avrà ripercussioni. Vero che tutti hanno diritto al proprio quarto d’ora di celebrità. Vero anche che tutti noi abbiamo diritto di essere rispettati come persone. Essere – o sentirsi – superiori ad altri per estrazione sociale o per titoli di studio non ci autorizza a dileggiare gli altri. Questo è vero anche per i sottoposti verso i propri responsabili: non devono essere invidiosi per la posizione assunta dal boss. Non nego che esistano raccomandazioni e simili, ma – se qualcuno ha raggiunto questa posizione – un motivo ci sarà.
La saga di Fantozzi ha più di un punto in comune con la vita reale: spesso cerchiamo la rivalsa dalle frustrazioni del lavoro in un hobby o in uno sport.
Questo è l‘errore che commettiamo più frequentemente: già il Barone De Coubertin ci ha insegnato che
L’importante non è vincere, ma partecipare
Eppure tutti noi ci comportiamo come un qualsiasi Fantozzi:
- Agognando ad una posizione sociale più elevata
- Volendo eccellere in un campo
- Conquistando la Signorina Silvani dei nostri sogni
Quello che non abbiamo ancora capito è che ogni persona è unica ed irripetibile: perché ci sforziamo così tanto di emulare gli altri, anziché vivere la nostra vita?
4 pensieri riguardo “Fanatozzi e il biliardo – dal film Fantozzi del 1975”