
Gli amministratori della pagina Facebook Informazione Libera sono sempre molto attenti: oggi ricorre il venticinquesimo anniversario della Strage di via D’Amelio ed hanno postato una frase di Paolo Borsellino. Essendo un anniversario importante, anche io dovevo parlarne
È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola
Per come è impostata l’immagine, sembra quasi una poesia, con titolo e testo. Con il senno del poi, potrebbe sembrare anche un degno epitaffio sulla tomba di uno dei due giudici simbolo della lotta alla mafia.
Forse è veramente poesia: vedo sempre meno gente coraggiosa in questo mondo e sarebbe poetico vederne di più.
Da cosa deriva il coraggio? Sicuramente, da come si è formato il nostro carattere nel corso del tempo e dagli ideali con cui siamo cresciuti. Qualcosa dentro una persona fa scattare la molla del
Dovevo comportarmi così
Non è solo il caso di Borsellino o Falcone, naturalmente, ma di tutti quelli che vogliono lottare per qualcosa che credono giusto.
Sicuramente, molte persone non sono in prima linea nella lotta alla mafia o in qualsiasi altro cancro che affligge la nostra società. Magari qualcuno più giovane di me sogna – un giorno – di poter contribuire a sconfiggere qualcosa che reputa ingiusto:
- Una malattia
- La povertà
- Qualsiasi cosa
Il bello di questo sogno è che – se si realizzerà – sarà sicuramente al di fuori della luce dei riflettori. Pensate ai premi Nobel: non credo che Dario Fo sognasse di raggiungere questo traguardo fin dall’infanzia. Da giovane, pensava solo a fare l’attore, perché credeva fosse la strada giusta per lui.
Se imbocchiamo la strada giusta, moriremo una sola volta: alla fine dei nostri giorni.
Un commento su “A chi lo dovevo – Paolo Borsellino”