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Mi scuso con chi vorrà vedere il video di stasera: non sono riuscito a trovare una versione migliore su youtube. Se volete vederlo meglio, vi consiglio di visitare la pagina Facebook Linfa vitale.
Il titolo è molto esplicativo
La finta perfezione
Le immagini che scorrono ci mostrano utenti dei Social Network intenti a mostrarsi al meglio della loro forma, verrebbe da dire nella loro perfezione, ma ciò che non vediamo mostrerebbe un’altra realtà. La stessa cosa accade nei set cinematografici o fotografici, ma sappiamo bene fin da subito che – in questo caso – fa parte del gioco.
Se, un tempo, questo giochetto era buono per un servizio su un rotocalco femminile (e per vendere più cosmetici), ora sembriamo tutti presi dalla smania di mostrarci in forma smagliante. Io e pochi altri sembriamo sempre pronti per andare a dormire, piuttosto che prepararci nei minimi dettagli anche quando andiamo in ufficio.
Stiamo forse tutti aspirando ad una carriera in passerella? Non credo: data l’età media italiana, molta gente sarebbe fuori quota, oltre che fuori forma.
Anche se è giusto mostrarsi al meglio delle proprie possibilità ed un bell’aspetto aiuta sicuramente a fare colpo, ciò che conta è ciò che siamo realmente: una persona dotata di un minimo di spirito critico vi smaschererà dopo poco tempo. Un modo per vedere come sia una persona nella vita di tutti i giorni c’è, ma lo usiamo poco: andiamo a trovarlo d’improvviso a casa sua, anche solo per farci offrire un caffè…ma mi raccomando: non mettetevi in tiro.
Molto meglio è optare per uno stile che usereste tutti i giorni: gli amici sono amici, perciò non hanno bisogno di vedervi sempre in forma smagliante. Hanno bisogno di qualcuno da apprezzare per com’è. Ammetto che ci siano anche soggetti che danno molto peso all’apparenza, ma sono più l’eccezione che la regola.
Nel 1994 il buon Eric Draven diceva, con la voce del compianto Brandon Lee: “Victims… aren’t we all?”. Ebbene, l’epoca dei social network, a meno che non si sia uno dei pochissimi duri e puri contro la tecnologia e ogni forma di presenza online, ci ha spinto più o meno tutti a ‘mostrarci’. Da parte mia, ormai a 29 anni non sento (in realtà da diverso tempo ormai…) il bisogno di mostrare tutto ciò che faccio, anzi. Nel mio profilo di IG, non lo nego, scatto al massimo due o tre foto prima di pubblicare quella ‘migliore’, nel senso che magari sperimento due tre inquadrature e scelgo quella che mi piace di più. Ma non ti nego che quello che si vede nel video si percepisce, e anche chiaramente, in tantissimi profili di wannabe ‘influencer’, qualsiasi cosa questo significhi. Che tristezza.
Grazie Cardux per la risposta e per aver capito il mio intento: a volte, credo non venga percepito. Anche io, come te, ho Facebook, Twitter, wordpress, ma – come cerco di far capire quando scrivo – per me non si tratta di far vedere “quanto sono bravo, quanto sono figo”. Mi piace scrivere ed ho delle idee (condivisibili o meno), ma voglio condividerle con gli altri. E’ come se dicessi: “Io la penso così, e voi?” se così non fosse, avrei scelto di scrivere un diario, non un blog.
Quello che mi fa ridere di questa questione è che tanti aspirano a diventare la nuova Chiara Ferragni (primo nome che mi viene in mente) per – appunto – mettersi in mostra,ma non sono mossi dal fuoco sacro della passione, quella cosa che magari non ti fa essere tecnicamente perfetto, ma che ti fa venire voglia di praticare una determinata attività.
Non so se sono stato chiaro, comunque condivido la tua tristezza con cui concludi il tuo intervento.