Milano e Legnano distano fra loro meno di un’ora di automobile: impossibile non aver mai sentito parlare dei Finley! Non so se si possa chiamare una fortuna, in ogni caso il nome di questo gruppo mi ha permesso di conoscere Michael Howard Finley, prima cestista, poi produttore americano.
Non tutti sono così fortunati: come ci spiega bene la canzone Domani, ci sono coppie che si amano ma che abitano ad oltre mille chilometri di distanza l’uno dall’altra e possono vedersi solo nel week-end o anche meno.
Come si suol dire
L’amore non ha confini
inoltre, fa parte della vita. A volte, però, mi domando: perché le coppie non possono avvicinarsi fisicamente fra loro?
Se fra chi mi legge c’è anche qualcuno che sta vivendo una relazione a distanza, me lo spieghi: io non lo capisco. Un amore a distanza deve essere molto forte per riuscire a durare.
Se l’amore è vero, insieme al partner si dovrebbe riuscire a trovare il modo per avvicinarsi fisicamente: forse non si vivrà in casa, ma sarebbe comunque possibile vedersi quasi ogni giorno.
Nel tempo libero, per esempio, si potrebbero creare i presupposti per vedersi, senza al pensare al domani citato dal ritornello dei Finley.
Ho alcuni parenti che si sono sposati con persone di altri continenti: è vero che è accaduto negli anni ottanta e novanta del secolo scorso, quando l’economia era decisamente migliore, ma nel ventunesimo secolo dovrebbe essere più semplice avvicinarsi e vivere insieme.
Viviamo in un periodo in cui i rapporti non hanno potenzialmente limiti. Frequentiamo persone che non hanno la nostra età, andiamo chissà dove quando lo vogliamo…Ma spesso non riusciamo a colmare le distanze geografiche. Potrebbe anche darsi che non riusciamo a staccarci dalla nostra terra d’origine, ma non mi sembra una spiegazione sufficiente.
Se tutti lo facessero, nessuno dovrebbe più dire
Domani ripartirò