È appena nata mia nipote Alice.
Sono zio per la prima volta, non sono padre, perciò non so descrivere bene le emozioni che provo in questo momento. Mentre scrivo, ho un sorriso stampato sul volto per la felicità ed un groppo in gola per la commozione.
Ma come sarà la vita di Alice e di qualsiasi altro nascituro? Non posso prevedere il suo futuro e tutti noi ci aspettiamo solo il meglio per lei. Intorno a lei ci sono già due genitori, quattro nonni, tre zii e non so quanti altri parenti emozionati.
Come cantano Ligabue e Francesco De Gregori in questa canzone
Tutto questo Alice non lo sa
Di certo non sa quanto abbiamo aspettato con ansia questo momento, soprattutto negli ultimi giorni. Naturalmente, uso il termine ansia in senso positivo
Potrei solo immaginare un ipotetico futuro per lei, ma le cose potrebbero anche andare diversamente, perciò preferisco che sia il tempo a dire quale strada prenderà.
Di certo, chi ha figli da da un po’ di tempo può ben immaginare di cosa stia parlando: da genitori, ci si aspetta che i nostri figli siano la nostra copia esatta, ricercando – magari – qualche aspetto di somiglianza caratteriale o fisico.
Crescendo, Alice – come qualsiasi altro figlio – svilupperà un suo carattere.
Sviluppare un proprio carattere è giustissimo e sano, ma ciò significa non andare sempre d’amore e d’accordo con le persone che ci vogliono bene. Vorrei tanto che mio fratello e mia cognata, quando loro figlia sarà cresciuta, ricordassero questo concetto:molto semplice da leggere, molto più complicato da applicare.
Capisco che la vita ci porti a scelte spesso impopolari o difficili, ma occorre sempre rimanere fedeli a sé stessi. D’altro lato, occorre accettare anche l’altro per come è. Se ci blocchiamo davanti alla prima incomprensione, potremmo far morire un rapporto letteralmente sul nascere.
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