
Proprio nel giorno in cui il re di quelli che contano (o che credono di contare) Gianluca Vacchi balza agli onori della cronaca per un’attività che non ha nulla a che fare con Instagram,ho trovato questa immagine sulla pagina Facebook Informazione Libera: una scritta in pennarello incorniciata.
Anche se la fotografia è leggermente sfocata, la frase si legge benissimo
Chissà se un giorno quelli che contano ci diranno a quanto sono arrivati
Sembra quasi una risposta alla famosa battuta di Alberto Sordi ne Il marchese del Grillo
Mi dispiace, ma io so’ io e voi non siete un cazzo!
ma ripetuta a bassa voce, sospirando una vita che non ci appartiene, perché crediamo di non essere nella cerchia di quelli che contano.
Non so se sia giusto avere questa forma di invidia, ma trovo giusto cercare di migliorarsi continuamente, anche a livello sociale. A volte, dobbiamo ricominciare da zero, più spesso possiamo fare riferimento
- Al nostro modo di vivere
- Al nostro modo di pensare
- Alle nostre passioni
Se crediamo di non avere più passioni, occorre sperimentare cose nuove. Se non troviamo subito qualcosa di nuovo, dobbiamo osservare il mondo e capire cosa ci piace veramente e provarlo.
Io ho trovato questo blog ma, forse, è solo la prima delle tante cose che troverò anche in futuro.
Anche se non entreremo mai a fare parte della cerchia di quelli che contano, avremo trovato un modo per trascorrere piacevolmente il nostro tempo libero, anziché fare zapping davanti alla televisione.
Del resto, se pensate alle persone di successo, quasi sempre hanno trasformato un hobby in una professione e, prima ancora, hanno trovato la loro passione.
Il resto, come si suol dire, è venuto col tempo. Spero che anche voi riuscirete a trovare più di una passione.
Vabbè, lo ero triste perché a leggere questo sulla risposta del marchese del Grillo ho trovato conferma di quello che già pensavo: non vorrei mai essere una “”di quelli che contano”; e va bene così 🌈
In genere, quelli che contano non si vantano della loro posizione sociale