
Oggi ho trovato una frase sulla pagina Facebook Vabbè di cui sembrerebbe superfluo parlarne
Non c’è bisogno di grandi cose; Un “Ciao”, “Io ci sono”, un’attenzione piccola ma sincera, talvolta è di sollievo anche nelle giornate più buie
Invece, credo sia importante parlarne, perché sono proprio le piccole attenzioni quelle che dimentichiamo più spesso.
I problemi alla base di questo comportamento sono sempre gli stessi:
- Egocentrismo
- La propensione a credere che tutti debbano cavarsela da soli
- La propensione a credere che i nostri problemi siano peggiori di quelli altrui, salvo rare eccezioni
- La supposizione di non sapere cosa fare
Invece, molto spesso, basta molto meno di quanto crediamo. Per spiegarmi meglio, devo fare un esempio. Circa un mese fa, conobbi Eric, figlio della mia amica Linda. Linda mi aveva fatto sapere che Eric aveva la passione per le canzoni rap. Preciso che Eric non ascolta canzoni rap…compone proprio canzoni rap. Sapendo questo, ebbi l’idea di regalare ad Eric un quaderno personalizzato con il proprio nome dove poter comporre testi e – perché no – appuntare i suoi pensieri. Ebbi proprio l’impressione di aver indovinato il regalo: Eric aveva lo sguardo raggiante.
In quel caso, l’empatia aveva giocato a mio favore, altre volte devo meditare più profondamente. L’esempio fatto non serve certo ad auto-elogiarmi, ma vuole solo farvi notare quanto sia semplice aiutare il prossimo, spesso con poco tempo e poco sforzo.
L’importante è – comunque – riflettere sulla situazione altrui: troverete sicuramente un piccolo gesto che possa alleviare un po’ la sua pesante condizione.
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