Attraverso internet conosciamo molte cose che una volta non avremmo mai immaginato: basta essere un po’ curiosi. Grazie alla pagina Facebook Informazione Libera, oggi ho conosciuto un Premio Nobel a me sconosciuto: Wisława Szymborska.
Proprio la parola sconosciuto è quella che mi ha colpito di più nella frase contenuta nella poesia
Conosciamo noi stessi solo fin dove siamo stati messi alla prova. Ve lo dico dal mio cuore sconosciuto
forse perché è associata al cuore…Chi lo sa?
Trovo comunque profondamente vero che una persona non si conosce mai abbastanza. Per questo mi viene sempre da pensare
Figuriamoci se conosciamo noi stessi!
Una persona può conoscere gli altri e sé stessa solo giorno per giorno, per esempio
- Mettendosi alla prova
- Facendo nuove esperienze
- Confrontandosi con gli altri
A volte è semplice, altre volte occorre aspettare l’occasione giusta. Ma come si fa a riconoscere quale sia l’occasione giusta? Occorre seguire l’istinto. Gli occhi saranno lo strumento che vi aiuterà per primo, ma anche gli altri sensi, con i quali esploriamo il mondo che non conosciamo (ancora) faranno la loro parte.
Un nuovo piatto, per esempio, lo sentirete con tutti i sensi, primo fra tutti l’olfatto quando la pietanza si cuocerà nella pentola o nel forno. Certo, al ristorante è un po’ più difficile, ma vi potreste concentrare sugli odori che sicuramente saranno presenti in sala. Per quanto riguarda il tatto, quale migliore ambiente di un negozio di vestiti?
Qualcuno troverà buffo questo mio consiglio, visto che mi considerano ancora molto cerebrale, ma è solo la metà del tutto.
Il cervello serve a posteriori: riflettendo su quanto ci è accaduto in passato, capiremo il nostro presente. In fin dei conti, siamo diventati ciò che siamo soprattutto per ciò che ci è accaduto in passato. Non sorprendetevi se, in futuro, vi conoscerete meglio e sarete ancora diversi.
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