
Ho parlato così tanto della mia amica Angelica che mi sembra giusto fare un piccolo strappo alla regola: oggi non parlerò di personaggi famosi, video o immagini firmati, ma di un suo post su Facebook.
Riportare tutto il testo nell’articolo sarebbe stato troppo lungo, perciò ho preferito caricarlo come documento che potete scaricare a questo link. Come da titolo dell’attuale articolo, però, credo che la frase centrale del suo discorso sia
Perché mettere un’ipoteca sulla propria felicità futura, quando si può essere felici e soddisfatti nell’immediato?
Gege (così la chiamiamo in amicizia), ha centrato due punti molto importanti:
- A volte ci dimentichiamo dei nostri bisogni primari
- Un nostro desiderio potrebbe essere facilmente ralizzabile
Se avete fame, non penserete al vostro desiderio di costruirvi una famiglia con la vostra amata: dovete prima pensare al vostro corpo. Immaginiamo che il vostro desiderio sia quello di diventare uno scrittore ma che siate bloccati dall’eventuale biasimo o critica distruttiva di qualcuno.
Senza voler scomodare per l’ennesima volta Steve Jobs, la domande che dovete fare a voi stessi in questi casi sono due
- Mi sto divertendo?
- Sto danneggiando qualcuno?
Se la risposta è affermativa nel primo caso, negativa nel secondo, procedete pure (l’esempio del nipote di Angelica non c’entra: i bambini sono bambini); viceversa, dovrete trovare un’altra strada verso la felicità: non potete essere veramente felici se avete fatto del male al vostro prossimo.
Fare del male a qualcuno è – forse – il sintomo più palese che in quel momento della nostra vita non siamo felici, perciò ci vendichiamo dell’ipotetica felicità altrui. Aprirsi un po’ di più al prossimo, descrivere i nostri malesseri, potrebbe essere una soluzione alternativa.
Forse il vostro interlocutore non capirà esattamente cosa intendete dire. In ogni caso, a ci avete provato, e sarà informato della realtà dei fatti
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