
Questa mattina, all’edicola dove ho preso il giornale, ho incontrato Bebe Vio che pronunciava la frase
Se sembra impossibile, allora si può fare
Questa mattina, all’edicola dove ho preso il giornale, ho incontrato Bebe Vio che pronunciava la frase
Se sembra impossibile, allora si può fare
Dato lo mio status di single incallito, durato più di quanto non avessi voluto in realtà, non dovrebbe stupirvi che questa mattina la mia attenzione sia stata catturata da una notizia pubblicata da L‘Huffington Post intitolata
Resta single finché non trovi una persona che capisca che l’amore non è il regno dei sogni
In cui Mèlanie Berliet, che vedete ritratta nell’immagine insieme al marito, racconta pro e contro di una vita di coppia ai single. Tutti sono stati single per un certo periodo della loro esistenza. Facile, quindi, fare paragoni fra il prima ed il dopo, intendendo fra la vita da single e la vita in compagnia di qualcuno.
In pratica, la giornalista racconta al proprio pubblico, fra cui ci sarà un esercito di single ambosessi, uno spicchio della vita che chi non è accasato conoscerà solo in futuro…ammesso e non concesso di trovare e di voler trovare qualcuno con cui condividere la propria vita.
Diciamoci la verità: è un esercizio che facciamo tutti immaginando ciò che non abbiamo. Quante volte ci poniamo la domanda
Come sarebbe la mia vita se…?
Qualcuno di noi avrà sicuramente immaginato come potrebbe essere vivere come
A volte realizzeremo questo sogno, altre volte rimarrà tale. Solo i secondi, però, potranno dire di aver provato pregi e difetti di un modo di vivere solamente immaginato tempo prima.
Vorreifarvi una domanda
Secondo voi, perché non realizziamo veramente i nostri sogni ?
Qualunque sia la vostra risposta, sarà ben accetta: io non l’ho ancora trovata! ;a Paura, quella con la p maiuscola, che ci blocca e ci impedisce di agire, potrebbe essere un’ipotesi. Resta il fatto che tanti sogni sono destinati a rimanere tali perché non proviamo a realizzarli.
Essendo molto appassionato dei Nomadi, non mi sono sorpreso se ieri sera youtube mi ha proposto in home page il nuovo video del singolo Decadanza: definirlo una riflessione sulla società odierna è dire poco!
Tralascio di voler analizzare la parola Decadanza in modo approfondito: essendo inventata, ognuno di noi può darle un significato diverso. Posso suggerire solo qualche ipotesi:
Escludo solo la possibilità che decadanza voglia celebrare un qualche decennale della band, visto che si tratta dell’ottantunesimo album e la band è entrata nel cinquantaquattresimo anno di vita.
È la prima volta che mi capita di vedere un videoclip in cui le immagini vanno in una direzione opposta al testo del brano. Le immagini che scorrono riportano ad un’atmosfera festosa, come si capisce fin dall’introduzione .
Basta leggere le parole della canzone ed ascoltare quelle pronunciate dal parroco all’inizio del video per capire che Beppe Carletti e soci stanno accusando la società attuale.
Del resto, è quello che fa ogni singola persona: si conforma alla società attuale, pur criticandola. Una singola persona non può certo cambiare il mondo, a meno che non riscuota successo in un qualunque campo, ma se nessuno fa nulla il mondo non cambierà: lapalissiano, ma poco considerato.
Molto probabilmente ci sono vari motivi per cui la gente si comporta in questo modo. Sicuramente – però – ognuno di noi darà una spiegazione diversa a quella che potremmo definire un abitudine che non ci rendiamo conto di avere. Se non ci prestiamo attenzione, il rischio di fare sempre le stesse cose è concreto.
Ci dimentichiamo spesso un fatto: tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge è consentito. Allora, anziché conformarsi ad uno standard che ci sta stretto, forse è meglio cominciare a vivere come vogliamo….sempre rispettando tutti, ovviamente.
Ho sempre avuto un rapporto speciale con i treni: quando ero piccolo, li guardavo passare dalla finestra della mia camera, sognando il giorno in cui sarei salito anche io su un treno…Come faceva forse la piccola Rio, protagonista della notizia letta poco fa Curiosando si impara
Una bimba saluta tutti i giorni i macchinisti del treno, tre anni dopo vedono un cartello sulla stessa finestra
Leggi tutto “Bimba saluta tutti i giorni i macchinisti del treno….”
Le reazioni – anche satiriche – sul referendum che ha coinvolto Lombardia e Veneto lo scorso week-end non si sono fatte attendere.
Questa mattina ho trovato sulla pagina Facebook Kotiomkin la frase
Adesso La Campania dovrebbe chiedere un referendum per l’autonomia dai rifiuti tossici di Lombardia e Veneto
In questo blog parlo raramente di politica: lo faccio quando, a mio parere, l’argomento della votazione mi ha colpito particolarmente, come accadde ai tempi della Brexit.
Noto alcuni punti in comune in due eventi così distanti geograficamente
Dovrebbe essere così semplice per tutte le persone capire che basterebbe essere un po’ più aperti alle opinioni altrui per evitare la maggior parte di questi confronti in cui si rischia di non avere nessun vincitore e molti sconfitti: una guerra combattuta a suon di schede, elettorali o referendarie, anziché con le armi propriamente dette.
La frase di oggi è volutamente provocatoria, ovviamente, ma nasconde una verità di fondo piuttosto palese. Per capire un altro punto di vista occorrerebbe calarsi nei panni altrui. Non essendo praticamente possibile, si dovrebbe sopperire con uno sforzo di comunicazione ed uno di immaginazione.
Prima di tutto, occorrerebbe chiedere ad una persona quali sono le difficoltà che incontra nel vivere nella propria città. Anche la gente più agiata, che ha una vita invidiabile, potrebbe trovare qualcosa da modificare nella realtà che sta vivendo.
Vi siete mai chiesti come sia la vita di una persona che conoscete? Sicuramente sì, ma non vi siete mai soffermati troppo su questa domanda. Fate questo sforzo, ogni tanto: non so se cambierete idea, ma sicuramente capirete un po’ di più del punto di vista altrui.
Solo in un caso precedente ho proposto una locandina parlando di un film. Anche in questo caso, lo faccio perché è difficile proporre una scena emblematica a proposito di La ricerca della felicità.
A causa di un malfunzionamento della mia rete internet, sono costretto a posticipare a questa mattina il post che avrei voluto scrivere ieri sera. Premetto che non ho mai conosciuto l’autrice della frase, ma che condivido il suo pensiero
Ho conosciuto il nulla nelle grandi cose, ma ho trovato l’immenso nelle piccole cose
Io e l’amministratore della pagina Facebook Il conte senza terra non ci conosciamo, ma sappiamo entrambi che Sean Connery non avrebbe mai potuto pronunciare la frase
In via d’estinzione ci abitano un sacco di persone perbene
Il gioco di parole è troppo italiano per riuscire altrettanto bene in inglese. Lo stesso concetto nella lingua d’oltremanica è espresso dalla parola endangered. Non ci trovo alcuna assonanza.
Non saprei se esiste un modo universalmente accettato per descrivere una persona perbene: ognuno ha i suoi parametri. Di certo, è chiaro che una persona perbene deve rispettare il prossimo.
Detto così, sembra relativamente semplice, ma non lo è: altrimenti non si spiegherebbero
di cui ogni giorno siamo protagonisti o spettatori. Certo, esistono le regole dettate dal codice civile o dall’ordinamento giuridico di un qualsiasi Paese. Tuttavia, a volte i contrasti si generano anche quando sarebbe legalmente tutto a posto.
Trovo normale che, ogni tanto, possano nascere litigi o contrasti fra più individui: del resto, siamo tutti diversi. Non esiste una via per essere sempre tutti d’accordo. Comunque, c’è modo e modo per redimere i contrasti stessi.
Tante volte ho invitato ad ascoltarsi di più, poche volte ho dato consigli, ma questa volta voglio fare un’eccezione: quando litigate con qualcuno, prendetevi qualche minuto per calmarvi, poi invitate l’altro litigante ad una pacifica discussione chiarificatrice. Se accade che non voglia sentire ragione o non voglia calmarsi, cercate di fissare una sorta di appuntamento, comunque non insistendo troppo.
Una volta fatto questo, cercate di spiegare come si sono svolti i fatti, ovviamente secondo il vostro punto di vista. Il più delle volte, si è trattato di una semplice incomprensione, perciò capirete che si è trattato di un semplice malinteso. Dimostrate, quindi, che le persone perbene non si stanno estinguendo.
Questa mattina mi sono incamminato per andare al lavoro mentre Milano era coperta da una leggera nebbia. Credo che un angelo abbia guidato i miei passi impedendomi di cadere.
La notizia l’hanno data i giornali già da ieri: i componenti della band Elio e le Storie Tese si separeranno il 19 dicembre prossimo, dopo il loro ultimo concerto al Forum di Assago.
Leggi tutto “Addio alla ‘migliore band italiana di tutti i tempi’”