
Oggi la mia amica Lucia, di cui parlo qualche volta su queste pagine, ha condiviso sulla sua pagina Facebook una frase scritta di suo pugno, usando uomo inteso come essere umano
L’uomo finge continuamente di essere quello che non è. È un modo per nascondere sé stesso. Chi è brutto cerca di sembrare bello, chi è preda di angosce cerca di sembrare felice, chi non sa niente cerca di dimostrare di sapere tutto. E le cose vanno avanti in questo modo. Se non diventi consapevole dei tre idioti che sono in te, non diventerai mai un saggio. È superando i tre idioti che si diventa saggi.
Usando parole diverse da quelle che usai il 17 maggio scorso, Lucia non solo ribadisce lo stesso concetto, ma lo amplia.
Molte persone che conosco commettono un errore: sono assolutamente sicure di conoscersi perfettamente. Così non è. All’Università, tanti miei professori mi fecero notare una cosa, che oggi mi appare lapalissiana. Ci sono almeno tre sfaccettature da considerare in una persona:
- Come si percepisce
- Come è percepita dagli altri
- Come è realmente
Facendo un esempio generico, potremmo dire che un determinato carattere può essere piacevole per me e fastidioso per voi. La persona (che, praticamente, vive con sé stessa per tutta la vita) è convinta che ciò che lei pensa di sé stessa sia condiviso anche dalle altre persone. Come stanno le cose in realtà è difficilmente dimostrabile.
Mi pare quasi lapalissiano che si cerchi un compromesso tra ciò che significa vivere nella società attuale ed esprimersi per come si è.
Molte persone che conosco commettono un errore: sono assolutamente sicure di conoscersi perfettamente. Così non è. All’Università, tanti miei professori mi fecero notare una cosa, che oggi mi appare lapalissiana. Ci sono almeno tre sfaccettature da considerare in una persona:
- Come si percepisce
- Come è percepita dagli altri
- Come è realmente
Facendo un esempio generico, potremmo dire che un determinato carattere può essere piacevole per me e fastidioso per voi. La persona (che, praticamente, vive con sé stessa per tutta la vita) è convinta che ciò che lei pensa di sé stessa sia condiviso anche dalle altre persone. Come stanno le cose in realtà è difficilmente dimostrabile.
L’immagine di sfondo rimarca lo stesso concetto. Essere sé stessi è la cosa più semplice che possa esistere, ma l’uomo è un essere con molte sfaccettature, così come una rosa bianca può apparire semplice e composta da tanti petali.
Mi pare quasi lapalissiano che si cerchi un compromesso tra ciò che significa vivere nella società attuale ed esprimersi per come si è. Sarebbe bellissimo se riuscissimo a vivere in modo assolutamente naturale, non trovate?
Errata corrige : come ha specificato la stessa Lucia nei commenti, la frase è di Osho. Chiedo scusa per l’errore: sono stato ingannato dalla sua firma nell’immagine.
Caro Matteo sottolineo che la frase è di Osho non mia. Stranamente mi è capitato di leggerla proprio adesso in contemporanea Alla finestra di Johari , una matrice che serve per spiegare la comunicatività tra le persone nei gruppi e la conoscenza che ognuno di noi ha di se stesso e la conoscenza che gli altri hanno di noi .Effettivamente ne risulta che nessuno riesce a mostrarsi per quello che è .
Ti ringrazio per il tuo commento , Lucia.
Un po’ per pigrizia, un po’ perché ingannato dalla tua “firma” nell’immagine, non ho approfondito la ricerca sulla frase in questione: chiedo scusa a tutti e ti ringrazio per questa precisazione, che considero un “errata corrige”, perciò non modifico il testo.
Prossimamente, forse parlerò anche della finestra di Johari…una mia “vecchia conoscenza”.