
Forse sarà anche per una questione di età, ma credo che tutti – prima o poi – perdano coscienza del significato del Natale, non solo in senso religioso del termine.
Per ricordarlo un po’ a tutti, anziché una frase, per questa ricorrenza ho scelto una poesia di Giuseppe Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di stradeHo tanta
stanchezza
sulle spalleLasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
- Il fuoco
- Il riposo
Perché lui, in quel periodo, non era considerato una persona: era considerato un combattente che non poteva apprezzare tutto questo nel resto dell’anno. Cose semplici, dimenticate dai più, probabilmente dimenticate anche da noi. Paradossalmente, sono le cose di cui ci ricorderemo con maggior piacere durante il resto dell’anno.
Se ci pensate bene, durante il resto dell’anno non dedichiamo molto tempo agli affetti di qualunque tipo: siamo tutti troppo presi dalle incombenze quotidiane. A Natale, invece, cerchiamo di sopperire a quell’insieme di mancanze che sappiamo o crediamo di aver in qualche modo commesso nelle settimane precedenti.
Forse la sera di tutti i giorni potrebbe essere un momento adatto per fare ciò che facciamo solo a Natale: del resto, basta una telefonata dopo cena di pochi minuti per fare capire che si sta pensando a qualcuno.
Non è un gran regalo, me ne rendo conto, ma il mio augurio è proprio quello che possiate apprezzare le cose semplici, questa notte: Buon Natale.
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