
Domani, dopo un attesa di trecentosessantacinque giorni, si volta pagina: è Capodanno! Lo si fa sia metaforicamente che praticamente:
- Si cambiano i calendari
- Si inizia una nuova agenda
- Ci si promette di migliorare, in qualsiasi modo vogliate
Scommetto quello che volete, che in questi momenti (oltre al cenone) state pensando ai buoni propositi per la vostra vita dell’anno a venire.
Mi spiace dirlo, ma perderete la scommessa. Non voglio essere menagramo, ma la frase proposta dalla pagina Facebook I battiti del cuore spiega bene il concetto
Le cose belle della vita non si vedono con gli occhi, ma si sentono con il cuore
Spiegare il concetto è facile con una banale domanda
Ogni mattina, quando vi svegliate, sapete esattamente cosa vi capiterà quel giorno?
Certo, potrete progettare quello che volete, ma il risultato finale sarà sempre diverso da quello che avete immaginato all’inizio. Non solo perché non possiamo immaginare il futuro, ma anche perché – quando passerete all’azione – sentirete il vostro cuore che vi dirà cosa fare.
Figuriamoci cosa può capitare con le promesse che richiedono molto più tempo, come un anno, appunto. A meno che abbiate la forza di volontà di un leone e non ascoltiate mai i consigli del prossimo, difficilmente riuscirete a portare a termine il progetto.
Ecco l’augurio che vi faccio per il 2018: che possiate sentire di più il vostro cuore! Sarà lui ad indicare la strada giusta da percorrere, non certo il cervello. Quest’ultimo sarà preponderante nelle prossime ore:
Auguri! Buon Anno nuovo
Grazie, collega blogger: anche a te un meraviglioso 2018