
Per celebrare il Giorno della Memoria, avevo deciso di scrivere un post in tema il prossimo 27 gennaio: a causa della notizia che riportano tutti i giornali sono costretto ad anticipare il tutto.
In breve: ignoti vandali hanno sfregiato la pietra d’inciampo dedicata ad Angelo Fiocchi, posta in Viale Lombardia 65, la sua ultima residenza milanese prima di essere deportato a Mauthausen .
Quando sento – sia emotivamente che con il mio udito – notizie del genere mi viene sempre in mente la frase che Marco Travaglio inserì in un suo spettacolo
La Storia è maestra, ma nessuno impara mai niente!
Sarebbe troppo semplice e, al contempo, complicato addentrarci nella questione dal punto di vista giuridico: meglio concentrarci sulla storia.
La maggior parte di noi sono rimasti
- A volte colpiti
- Altre volte impressionati
- Altre volte ancora schifati
Dai grandi numeri dell’antisemitismo: quindici milioni sono già tanti se pensiamo al vile denaro, figuriamoci se pensiamo alle persone morte per una ancor più vile ideologia. C’è anche chi ne è rimasto impressionato in altro modo: spesso si confrontano i numeri relativi all’Olocausto con quelli relativi ad altri genocidi.
Purtroppo, ne facciamo solo una questione storica e numerica, senza pensare che il mondo d’oggi sarebbe – forse – molto diverso se tutte quelle persone fossero sopravvissute. Pensiamo alla nostra vita: come sarebbe stata se quel giorno non avessimo preso una determinata decisione?
A questo punto, mi sembra logico porsi una domanda
Come sarebbe il mondo odierno se quei sei miliardi di persone fossero sopravvissuti? Non sarebbe certo un mondo diverso e migliore?
Concludo così, con un punto interrogativo, perché ogni tanto occorre meditare sulla storia e sulle storie.
Un commento su “Qui abitava Angelo Fiocchi”