
I curatori della pagina Facebook Informazione Libera si dimostrano sempre molto colti. Prova ne è che per parlare del riso oggi si sono affidati ad una frase di Friedrich Nietzsche, tratta dal suo famoso romanzo Così parlo Zarathustra
Non con l’ira, ma col riso si uccide
Ovviamente, non dobbiamo intendere riso come cereale, ma come sinonimo di risata. Di certo, è più bello ridere che piangere o arrabbiarsi e credo che ridere sia il modo migliore per seppellire – metaforicamente parlando, ovvio – chi ci fa del male.
Io non ho ancora imparato totalmente a fregarmene delle persone che mi hanno fatto del male, perché non concepisco il male fatto ad altre persone. Forse è per questo che non riesco nemmeno a riderci su: sono comunque persone, non voglio ucciderle ed anch’io posso aver sbagliato qualcosa nell’approcciarmi con loro.
Tuttavia, come dice un famoso proverbio
Quando è troppo, è troppo
In quel momento, mi aiuta l‘istinto. Senza rendermene conto, dalla mia bocca esce una battuta che fa ridere tutti i presenti, tranne la persona a cui è rivolta. Ovviamente, questa persona mi ha ferito in qualche modo: trattasi di legittima difesa.
Usare istintivamente il riso, cioè causare inconsciamente ilarità può sembrare difficile, ma non occorre molto esercizio, se non quello di darsi ogni tanto la possibilità di lasciarsi andare. Ciò che vi ho invitato a fare tre giorni fa nella solitudine e nella quiete della vostra camera da letto ogni sera può assumere una nuova forma, in questo caso.
Potreste usare le poche ore prima di dormire per esercitarvi a ribattere. L’esercizio che vi propongo è abbastanza semplice:
- Cercate di ricordare una situazione in cui vi siete arrabbiati
- Ricordate anche il modo in cui vi siete comportati in quel frangente
- Ora che siete più calmi, immaginate una soluzione alternativa
All’inizio, può sembrare una cosa stupida e difficile, ma credo sia una caratteristica comune a tutti gli esercizi che ci chiedono di fare in qualunque ambito quando stiamo imparando qualcosa di nuovo. All’inizio, non ne vediamo l’utilità, ma ci torneranno utili molto tempo dopo.
Ripensare alle situazioni che ci hanno fatto innervosire o arrabbiare può essere utile se riusciamo a metterci nella posizione distante dell’osservatore e capire qual è la vera ragione che ha fatto scattare la rabbia o la delusione. Dopo una attenta analisi può essere utile provare a ipotizzare una diversa reazione. Comunque sia tutto questo processo è razionale, mentre quello che capita è emozionale. Sono dell’idea che la rabbia non vada sempre compressa. Se sei arrabbiato, sei arrabbiato.
Eletta
Assolutamente, Eletta, ma c’è modo e modo per sfogare la rabbia: io sono a favore di una rabbia costruttiva, per così dire. Far valere le proprie ragioni, discutendo anche animatamente ha senso….Ma sfogare la propria rabbia insultando o – peggio ancora – picchiando, non ha senso.
Ah, certo. Ci mancherebbe. Oggi assistiamo purtroppo sempre più spesso a fenomeni di rabbia fuori controllo…
Buon pomeriggio
Eletta