Risponde al cellulare durante la TAC

La TAC della paziente mentre risponde al cellulare
La TAC della paziente mentre risponde al cellulare

Avevo previsto di pubblicare l’articolo della notizia letta sull’ANSA sabato, ma ho avuto problemi di connessione, perciò recupererò oggi. In breve: una signora si è rivolta al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli accusando i sintomi di un’emicrania. I medici decidono di sottoporre la paziente ad una TAC. Nel corso dell’esame, il cellulare della signora squilla…e lei risponde.

Il risultato è quello che vedete nell’immagine che ho pubblicato. Si potrebbe fare molta ironia su una cosa del genere, ma non sono il tipo. Immagino che nei corridoi antistanti la sala contenente la strumentazione per effettuare la TAC ci siano scritte delle raccomandazioni sul comportamento da tenere ad uso di pazienti, tecnici e medici.

Giustifico senza ombra di dubbio le persone dipendenti dell’ospedale: conoscono bene le regole e, in caso di emergenza, ricordarle ai pazienti è probabilmente l’ultima delle loro preoccupazioni.

L’atteggiamento della paziente e degli utenti dei social è – invece – un caso diverso. Non so chi sia la donna sottoposta alla TAC ma, se è in grado di usare un cellulare di ultima generazione,  è sicuramente a conoscenza delle regole generali che regolano un qualunque ospedale. Forse l’ansia le ha giocato un brutto scherzo.

 

Non conoscendo la paziente, però, non posso escludere una seconda ipotesi: non abbiamo più rispetto del lavoro e delle necessità altrui. Noto sempre più ciò che io chiamo narcisismo strisciante: forse è stata colpa dei Social Network, forse del culto della persona nato negli anni ottanta. Fatto sta, che mi sembra che le nostre necessità contingenti siano anteposte a quelle delle persone che ci circondano.

L’ascolto della persona che tanto mi sta a cuore passa anche da questo: considerare che anche chi ci circonda è una persona come noi, con le sue caratteristiche e peculiarità. Anche (e soprattutto) quando lavora, necessita del nostro massimo rispetto…e rispondere al cellulare in sua presenza è l’ultima cosa che dovremmo fare.

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