
A volte, internet ci propone delle notizie un po’ datate: cercando l’argomento di oggi, sono incappato in un’articolo de L’inkiesta di cinque anni fa, riguardante la paventata chiusura di Ostello Bello, in . Allora questo blog non esisteva ancora, l’Expo era ancora di là da venire….
Impossibile fare un commento su una notizia così vecchia, ma credo che rileggere un evento così datato (in un certo modo, storico) possa insegnarci più di qualcosa. Oggi Ostello Bello è ancora al suo posto, a pochi passi dalle Colonne di San Lorenzo. Se qualcuno si limitasse a leggere la notizia, potrebbe credere che Ostello Bello è stato chiuso definitivamente.
La vita è un po’ la stessa cosa: a volte qualcuno cerca di comprendere il vissuto o la psicologia altrui sapendo solo qualche evento saliente raccontato o dal diretto interessato o da persone a lui vicine.
Giungere a conclusioni affrettate con così poche informazioni disponibili è abbastanza semplice. Potrebbe capitare, quindi, che la persona che ci sembra la migliore di questo mondo si riveli non così meritevole della nostra stima…ma anche viceversa.
L’unico modo per non incorrere in questo errore è frequentare assiduamente la persona, almeno per un po’ di tempo, ma senza essere oppressivi, per conoscerla nella sua quotidianità
- Dove lavora?
- Qual è la sua bevanda preferita?
- Come trascorre il tempo libero?
Sembrerebbero domande semplici, a cui tutti potrebbero rispondere con una semplice frase e senza la necessità di raccontare bugie. Tuttavia, un conto è raccontare qualcosa, una cosa diversa è vivere un’esperienza direttamente.
Mi scuso per l’evento triste che prenderò per esempio, ma leggere dell’Olocausto sui libri di testo è una cosa ben diversa dal sentire raccontare gli stessi eventi dalla viva voce dei protagonisti.
Qualcuno potrebbe obiettare che il diretto interessato non è obiettivo…ma lo è forse la persona non interessata direttamente ai fatti?