
Ho parlato spesso di scrittori in questo spazio, ma ovviamente esistono anche le scrittrici. Una scrittrice ci ha lasciato proprio recentemente: Alessandra Appiano.
La scrittrice ci ha lasciato per sua volontà. Arte e suicidio, purtroppo, vanno spesso a braccetto: Ernest Hemingway è solo uno di questi, tanto per restare nell’ambito letterario.
Se una persona diventa scrittrice (declino questo articolo al femminile, per rendere omaggio alla protagonista della vicenda) significa che ha molto da dire, ma che pochi eletti sono in grado di ascoltarla.
Leggere è sicuramente un bell’hobby, ma molti preferiscono la televisione: un passatempo più passivo, che non richiede l’uso del cervello, che suscita emozioni solo in determinati frangenti, spesso creati ad hoc dallo Show Business.
Nessuno sa (ancora) i motivi per cui Alessandra si è suicidata, ma immagino che non essere ascoltata più per le sue comparsate televisive che per ciò che era in realtà doveva essere un bel peso, per lei. Non sostengo che questa sia stata la causa principale del suo gesto, ma potrebbe essere stata una concausa.
Se è vero che siamo nati per vivere, è anche vero che ognuno ha il suo personalissimo modo di vivere. Non è necessario che qualcuno lo comprenda, ma è necessario che tutti lo accettino, al motto – forse un po’ sarcastico, ma veritiero – di
Non capisco, ma mi adeguo
I consigli che vi do sono volutamente generici perché siete solo voi a poter decidere (spontaneamente) cosa fare della vostra vita. Odio chi dice:
- Devi fare così
- Devi comportarti in questo modo
- Non è corretto ciò che pensi
Un modo di comportarsi – purtroppo – che vedo ripetersi giorno dopo giorno, in diversi ambiti. Fin quando si parla di regole aziendali, posso essere anche d’accordo su questo modo di procedere…ma quando si parla di vita..no, signori miei: è il modo migliore (o peggiore) per causare il suicidio di una persona.
Che tristezza… Una gran perdita😢