Il soprano Beatrice: “Parlo sempre solo io!”

La campagna ATM "Parlo sempre solo io"
La campagna ATM “Parlo sempre solo io”

Non so se ci avete mai fatto caso, ma il pronome personale io sembra sempre più utilizzato nella società attuale.

Chi ha curato la campagna pubblicitaria ATM che si può vedere in questi giorni affissa in qualsiasi stazione della metropolitana deve averlo notato, visto che parla di :

  1. Beatrice e Paolo, già pronti per debuttare alla Scala,fautori del motto : “Parlo sempre solo io”
  2. Lorenzo, che ha scambiato un sedile per un trono, preferisce dire: “Mi siedo solo io”
  3. Marco, che – con tanto di casco da football americano – dice: “Salgo sempre prima io!”

Non ho alcun dubbio che qualunque persona, non necessariamente di Milano, conosca bene quelle che sono comunemente definite le regole per un buon viaggio. Purtroppo, queste regole sono spesso dimenticate.

motivi  della distrazione possono essere diversi: il cervello ha la capacità di vagare  anche durante il giorno, non solo quando stiamo dormendo. Figuriamoci, poi, ciò che accade quando dobbiamo affrontare un viaggio di prima mattina, per andare in un luogo in cui non vorremmo stare. Per ovviare al problema, basta solo  prestare attenzione a ciò che ci circonda – e, soprattutto, a chi ci circonda – anche solo per cinque secondi ogni due minuti.

Al di fuori del contesto dei mezzi pubblici, la questione molto più seria e riguarda – manco a dirlo – la vita. Siamo talmente concentrati su noi stessi che – spesso – non consideriamo gli altri.

Per esempio, al di là delle motivazioni pratico – politiche che vogliamo dare alla scelta di offrire (o non offrire, a seconda dei casi) qualche centesimo ai più bisognosi che chiedono la carità per strada, spesso – sotto sotto – c’è la malcelata volontà di dire al prossimo

Arrangiati come mi sono arrangiato io!

Non credo che ci sarebbe bisogno di una campagna pubblicitaria del genere in ogni ambito della vita per ricordare il concetto di civiltà, se fossimo in grado di capire meglio i bisogni degli altri: si chiama empatia, ma non tutti ne sono dotati, purtroppo.

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