Forse sarà perché l’Italia non partecipa ai Mondiali in corso in Russia, ma stamattina mi è venuta in mente la canzone Passerà.
Anche se si tratta solo di un gioco, non credo che noi italiani dimenticheremo il disonore della mancata qualificazione mondiale. Di certo, esistono tipi di dolore ben più gravi: sono questi di cui parla Aleandro Baldi.
Cosa c’entrano i mondiali odierni con Passerà? Forse niente, se li analizziamo separatamente. Di certo, non si può analizzare la vita a compartimenti stagni: ogni ambito influenza l’altro. Diciamolo francamente: vedere altre nazionali al posto nostro ci fa provare invidia e rabbia.
Sia invidia che rabbia sono sensazioni umane: giusto provarle di tanto in tanto. Non dobbiamo – però – lasciare che le sensazioni umane (specie se negative) prendano il sopravvento.
Se una volta avrei pensato che la soluzione migliore sarebbe stata quella di non pensare a quella sensazione negativa che – volenti o nolenti – ci turba nel nostro cammino di tanto in tanto, dopo anni passati a tenere tutto dentro mi sono reso conto che le emozioni negative vanno sfogate.
Il modo migliore per sfogare la negatività è diverso da persona a persona: non posso suggerirvi nulla a riguardo. Sono certo, però, che anche voi sappiate cosa vi fa bene e cosa vi fa male quando dovete sfogarvi.
Nel caso in cui ci troviamo davanti ad
- Una sensazione mai provata prima
- Un evento che coinvolge altre persone
- Un fatto raro ed imprevisto
è un po’ più difficile pensare
Passerà
Perché non abbiamo mai usato gli strumenti (così si chiamano in psicologia) che servono per far fronte al nuovo problema. Chiaramente, le soluzioni vecchie non possono essere utili per dei problemi nuovi.
In questi casi, dobbiamo fermarci fisicamente e lasciare fare al nostro istinto: forse la parola è scorretta, ma vi invito a fare la prima cosa felice che vi viene in mente quando cercate di uscire da quello stato.