
Questo post nasce da un errore: volevo parlare di Take it back, canzone che adoro, ma ne avevo già parlato il 18 marzo scorso. Come un novello giornalista, ho dovuto trovare un nuovo argomento.
Una ricerca su Google mi ha fatto incappare nella notizia pubblicata sito di Wired
A proposito del post indecente di Eleonora Brigliadori su Nadia Toffa
In breve: l’attrice Eleonora Brigliadori (che ora si fa chiamare Aaron Nöel a seguito di una conversione) ha scritto un post sul suo profilo Facebook riferendosi alle condizioni di salute della iena Nadia Toffa.
Riporto il testo del post incriminato
Chi è causa del suo mal pianga se stesso, il destino mostra le false teorie nella vita e dove la salute scompare la falsità avanza
In un gran parlare che si fa di privacy e sicurezza dei dati sui propri profili Social, forse dimentichiamo la cosa più importante: ciò che scriviamo lo possono leggere tutti.
Così come esiste il diritto Costituzionale alla libertà di opinione e di espressione, esiste anche il diritto (non costituzionale, ma da persona civile) di non sentirsi offeso dalle parole di qualcun altro. Esprimere le proprie convinzioni con tale veemenza è offensivo.
Quando si parla con qualcun altro (o di qualcun altro, ma poco importa), dobbiamo considerarne la propria diversità ciò che può sembrare normale per noi, può essere offensivo per il nostro interlocutore.
Forse i cosiddetti VIP si comportano in questo modo per ottenere maggiori visualizzazioni anche online, ma questo comportamento ostentante sembra aver pervaso tutta la società. Non so voi, ma in molti post vedo – più o meno velatamente – citato il Marchese del Grillo
Io so’ io… e voi non siete un cazzo!
E’ una frase che diciamo spesso, perciò potrebbe essere valida per ognuno di noi.
Letta stamattina a la notizia… Senza parole