
Pochi ricorderanno la persona di Agostino Ago Di Bartolomei, centrocampista di Roma e Milan degli anni Ottanta e Novanta, suicidatosi con un colpo di pistola.
Secondo la notizia riportata da varie fonti e come è possibile verificare personalmente, il figlio Luca ha postato su Facebook l’immagine che vedete in cima all’articolo con il seguente testo
Questa è una Smith& Wesson 38 special uguale a quella che aveva Agostino. Quando la comprò negli anni 70 lo fece perché credeva che avrebbe così reso più sicura la sua famiglia.
Le opinioni su questo messaggio sono discordanti: proibire la pistola oppure no?
Se è vero che gli incidenti possono capitare, è anche vero che un arma non spara da sola e che viene spesso usata non solo come strumento di difesa, ma anche di offesa e persino di suicidio. Proibirle, però, non risolverebbe nulla.
Che lo si faccia volontariamente o capiti per ironia del destino, un’arma non spara da sola, ma è azionata da una persona. Se questa persona ha usato l’arma in suo possesso per suicidarsi, significa una sola cosa: non è stato ascoltato il suo dolore.
Gli psicologi hanno dato varie spiegazioni ai desideri suicidi : riassumendo, si tratta di motivi di estrema sofferenza, fisica e non. Gli stessi psicologi ci aiutano a leggere le intenzioni suicide. Basterebbe informarsi un po’ per cercare di capire la questione e – in ultima analisi – prevenire il problema.
Purtroppo, c’è una questione diametralmente opposta alla radice del problema: siamo egoisti.Quando un amico ci chiede aiuto, raramente siamo disposti a darlo, molto spesso pensando che sia una cosa
- Poco urgente
- Meno importante delle nostre
- Che può fare da solo
Salvo poi scoprire – tempo dopo – che il nostro amico è depresso ed ha una pistola in casa. Di Bartolomei ha ragione dicendo che
Una pistola non produce alcuna sicurezza
Ma è anche vero che la solitudine – quella che proviamo quando ricevuto un rifiuto – produce molta insicurezza e può portare al suicidio. Anche per questo invito sempre ad ascoltarsi di più.