Sono stordito dal niente che mi circonda

Frase di Leopardi stordito dal niente esistenziale
Sono stordito dal niente che mi circonda

Ammetto che il venerdì non sia il giorno giusto per parlare di Giacomo Leopardi e della sua frase condivisa da Informazione Libera

Sono stordito dal niente che mi circonda

Ma ammettiamolo: è profondamente vera!

Per avere prova di quanto sto dicendo, vi invito a fare non uno, ma due esperimenti, molto simili tra loro.

Nella prima versione, dovete semplicemente prestare orecchio alle conversazioni che avvengono fra persone che non conoscete personalmente. Le occasioni possono essere molteplici:

  • Un viaggio sui mezzi pubblici
  • La sala d’attesa di medici e dentisti
  • Una semplice passeggiata

Ammetto che possono essere occasioni poco proficue per parlare di argomenti profondi….ma quale migliore occasione del tempo libero per dedicare del tempo anche alla propria crescita personale? Se il buon Giacomo si lamentava del niente del XIX secolo, cosa avrebbe detto oggi? Il massimo della condivisione che vediamo sui mezzi pubblici è il parlare di quanto visto in televisione la sera prima o la consultazione della propria pagina Facebook sul proprio smartphone.

Se Leopardi fosse vissuto nel ventunesimo secolo, probabilmente sarebbe stato ancora stordito dal niente che lo avrebbe circondato, ma che avrebbe avuto una connotazione diversa: non ci rendiamo conto di quanto ci circonda.

Ci siamo rifugiati in una realtà sempre più virtuale perché la realtà reale (perdonate il gioco di parole) ci fa sempre più paura. La cosa tragicamente comica è che – in genere – ci fa paura ciò che non conosciamo realmente. Per sillogismo, pertanto, possiamo dire che non conosciamo la realtà (la verità è un’altra cosa).

Il risultato di questo comportamento è che

  1. Ci lamentiamo dei nostri problemi
  2. Non conosciamo e non consideriamo i problemi altrui
  3. Non ci aiutiamo reciprocamente

Provate, per una volta, ad aiutare qualcuno di vostra conoscenza a risolvere un problema, superando la barriera del niente e vedrete che la vostra vita sarà più piena di quanto non pensiate.

3 pensieri riguardo “Sono stordito dal niente che mi circonda”

  1. Due osservazioni: non sempre siamo circondati dal “niente”, a volte è solo questione di “saper ascoltare e vedere”; oppure anche nel trovarsi nei posti giusti al momento giusto. Ricordo una volta che ero seduta al ristorante e ho iniziato a parlare di filosofia con i vicini di tavolo, emeriti sconosciuti.

    Secondo: dipende molto dalle persone che non sempre sono così disposte a condividere palesemente i propri problemi e troppo spesso – con la paura (in)fondata – di essere (in)ascoltati si preferisce il silenzio. La vita virtuale, spesso (per non dire sempre) non è altro che lo specchio (paradossalmente più sincero) di quella che è la vita attuale.

    Lo schermo altro non è che la maschera che siamo costretti, a volte, a tenere nella società reale e dietro lo schermo abbiamo semplicemente il “potere” di essere realmente noi stessi.
    Chi è codardo, chi è sincero, chi è ipocrita lo è più facilmente nella realtà virtuale che in quella reale; la paura dell’io e dell’altro c’è sempre stata.

    1. Consolata, credo tu abbia ragione, ma è anche una questione “locale”. Chiarisco: ho preso a riferimento la situazione standard che vedo spesso nei luoghi pubblici (non solo mezzi, ma anche locali) a Milano. Non so se a Torino o dintorni la situazione è diversa. Io noto che in centri più piccoli non si ha così paura dello “sconosciuto” (un po’ di apprensione c’è comunque): forse ho estremizzato (per non dire localizzato)

      1. fin da bambini ci hanno insegnato di non parlare con gli sconosciuti… quindi, la paura del lupo cattivo, la storia di Cappuccetto Rosso penso sia viva in tutti, a volte non a torto. Io sono sempre convinta che certi comportamenti siano innati nell’uomo e che non è l’ambiente o l’epoca a cambiare le cose. Forse ora, con la nostra istruzione e l’iper connessione ne siamo semplicemente più consapevoli

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