
Come avrete appreso dalle notizie di oggi, Carlo Vanzina, il creatore dei cinepanettoni assieme al fratello Enrico, è morto.
Come avviene usualmente ad ogni morte, il web ed i Social Network si riempiono di frasi a riguardo. Tra le tante, ho scelto il tweet dell’utente feliciana, che ha scritto
Morto il re del trash, scatta subito la beatificazione
Questa frase mi ricorda tanto una scena del cartone animato Lady Oscar: il lutto per la morte del re Luigi XV dura pochi minuti, per lasciare spazio ai festeggiamenti per l’erede, senza poter prevedere quale corso avrebbe seguito la storia.
Certamente, la notizia di una morte non è mai piacevole, ma è un dato di fatto che la viviamo con partecipazione solo nel momento in cui accade e sarà dimenticata da tutti entro fine anno, a meno che non si faccia un giro al Cimitero nel frattempo.
Solo il tempo potrà dirci quanto è stata importante per noi la figura di Vanzina. Molto probabilmente, in questi giorni qualche film sarà proposto in prima serata, anche se l’ambientazione è prevalentemente natalizia. Sarà così anche in futuro?
Un modo di concepire la morte su internet mi lascia sempre più basito: se di vera beatificazione si trattasse, tutti si ricorderebbero di celebrare il defunto almeno una volta l’anno e non solo il 2 novembre.
La costernazione per la morte durerà poco tempo, poi torneremo alla vita di tutti i giorni, aspettando il prossimo defunto famoso per cui condividere le nostre condoglianze sul web.
Mi domando
Perché accade tutto questo?
La mia risposta vi sembrerà strana. Tutti abbiamo paura della morte e vogliamo condividere questa paura con il prossimo. Tuttavia, abbiamo anche molto pudore nel farlo. Il risultato è quello che vedete: parliamo del defunto di turno fino alla prossima notizia che colpirà la nostra attenzione.