
Sinceramente, non capisco perché questa settimana la pagina Facebook de La Repubblica abbia deciso di condividere una frase di Thich Nhat Han adatta più al week-end che ad un giorno feriale.
Ogni settimana abbiamo bisogno di un giorno di pigrizia
Forse perché siamo in un momento dell’anno dedicato alle ferie estive, oppure perché i monaci Buddisti riposano il sabato: chi lo sa?
In ogni caso, credo che dovremmo intenderci sul significato della parola pigrizia, a cui diamo spesso un’accezione negativa. Io la interpreto come un momento dedicato a sé stessi per dedicarsi:
- Al riposo
- Ai propri hobby
- Ai propri affetti
L’immagine scelta è solo esemplificativa: non dovete per forza fare una pennichella pomeridiana se non lo volete. Dovete semplicemente staccare il cervello dalle incombenze quotidiane
Ci lamentiamo spesso di non avere tempo per farlo, presi come siamo da mille incombenze. Credo solo parzialmente alla motivazione lavorativa: straordinari a parte, la giornata in ufficio è di circa otto ore per tutti.
Il problema è quasi etimologico, invece: vediamo tutto come un dovere. Per contro, rifiutiamo i momenti di pigrizia, intesi come dolce far niente. Quante volte, dopo esserci iscritti in palestra, rifiutiamo gli inviti ricevuti dicendo
Devo andare in palestra!
Se è vero che non vogliamo buttare via i soldi spesi e vogliamo mantenerci in forma, è anche vero che non possiamo considerare un obbligo una cosa che abbiamo scelto noi.
Cambiare una sola parola nella frase può dare ben altra spinta. Provate a rispondere
Voglio andare in palestra
Magari avrete qualche problema nel spiegare i motivi che vi hanno spinto a questa scelta al vostro interlocutore, ma parlando con calma si supereranno tutte le incomprensioni.
Non pretendete nemmeno, però, che l’altra persona vi capisca ogni volta. Magari la settimana successiva sarete voi a dovervi adeguare a ciò che vuole fare l’altro.