
Parlando spesso di tempo, inteso nel senso cronometrico del termine, sono rimasto molto colpito da quanto disse Napoleon Hill. Spesso, infatti pensiamo al goal solo in senso calcistico del termine
A goal is a dream with a deadline
La traduzione non sarebbe necessaria, ma la farò comunque
Un obiettivo è un sogno con una scadenza
Ai giorni nostri, sembra sempre più difficile sognare: presi dal lavoro e anestetizzando la fantasia anche durante il tempo libero, spesso trascorso davanti alla televisione, ci dimentichiamo che l’attività onirica è facente parte dell’essere umano.
Vietandosi un obiettivo, le persone si vietano di avere degli obiettivi, a breve o lungo termine che sia, salvo poi mangiarsi le mani giorni, mesi o anni dopo per le occasioni perse.
E’ sinceramente più consigliabile agire in un modo diverso: la scusa che non abbiamo tempo è – appunto – solo una scusa. Anziché dedicarsi ad un riposo poco produttivo, meglio dedicarsi ad un riposo produttivo, che possa aiutarci a realizzare il nostro obiettivo.
Ovviamente, non dovete vedere il dovere in un obiettivo, ma il piacere di fare qualcosa per voi stessi: anziché affaticarvi, vi sentirete meglio sia fisicamente che mentalmente, perché state facendo qualcosa che – appunto – vi appaga.
L’unico punto che costituisce un po’ l’eccezione a questa regola è che dovete dedicarvi al vostro obiettivo con costanza. Se volete leggere quanti più libri possibili in un anno, dovrete dedicare alla lettura almeno un paio di ore al giorno.
Ho fatto un esempio volutamente leggero, ma i calciatori sanno bene che per segnare un goal o anche solo giocare una normale partita di novanta minuti sono necessarie molte ore di allenamento. Sopportare una tale fatica sarebbe complicato per chiunque, se non trovassimo il piacere nel conquistare l’obiettivo e in quello che facciamo.
Dedicare un po’ di tempo ogni sera al nostro obiettivo, ammesso che ne abbiamo uno, è una cosa che non affatica, ma appaga.