
La domanda che accompagna la fotografia della carta igienica con brillanti proposta dalla pagina Facebook Ti strappo na risata fa sicuramente sorridere, ma è più seria di quanto non possa sembrare a prima vista
Quelle convinte di avercela solo loro, usano questa, vero?
Personalmente le definisco persone che dicono io, visto che sostengono – come riporta la domanda – di avercela solo loro. Qualunque attività facciano, la puntualizzano usando il primo pronome personale
- Io ho fatto questo
- Io ho detto quest’altro
- Io..io…io
La domanda mi pare scontata
Gli altri, dove sono?
Sicuramente, sono intorno a loro, ma invisibili come fantasmi, parte di una massa indistinta che va sotto il nome di amici, ma di cui le persone che dicono io sono il primus inter pares.
Sinceramente, un tempo queste persone mi mettevano a disagio. Io, più modesto, mi sentivo svilito e mi sembrava doveroso dover migliorare in qualcosa, qualunque cosa fosse, perché mi sembrava di non fare mai abbastanza.
Ragionando in modo più distaccato, come se fossi spettatore di una scena a cui non partecipo attivamente, mi sono reso conto che anche chi pensa di avercela solo lui non è obiettivo con sé stesso: mai una volta che ammetta di aver fatto un errore di valutazione, anche quando mancano elementi!
Non è facile rapportarsi con questi soggetti, ma qualche suggerimento è sempre utile:
- Generalmente, tendono a criticare: ammette di non essere perfetti, ma puntualizzate ogni errore che faranno (nemmeno loro sono a conoscenza di fatti che voi avete vissuto)
- Non cadete nell’errore di criticarle a vostra volta: fareste il loro stesso gioco
- Continuate la stessa vita di prima
Il terzo suggerimento è il più importante. Nessuno può dirvi cosa fare. Certo, un suggerimento può essere utile, ma poi siete voi che dovete vivere come volete.
Il comportamento che dovete tenere è diverso da caso a caso: se volete escluderli dalla vostra vita, non usate la rabbia, ma l’ironia. Senza essere offensivi, ridete insieme a loro dei difetti che vedete.