Non credo sia un caso che, prima di Dado, nessuno abbia mai provato a ironizzare sulla morte di Stefano Cucchi . Un fatto del genere deve essere prima metabolizzato dalle persone prima che ne possano ridere. L’unico modo per metabolizzare una cosa è riuscire a spiegare la cosa stessa.
Fare un video e per giunta dell’ironia su un caso che ha colpito l’opinione pubblica proprio per il suo non essere totalmente spiegato rischiava di essere controproducente. Tuttavia, l’ironia non toglie e non aggiunge nulla ai fatti che sembrano essere accaduti.
La domanda è più scontata di quanto non possa sembrare
è giusto fare della satira su un caso non ancora risolto in cui è addirittura morto qualcuno?
Non c’è una risposta giusta che vada bene sempre. Molto dipende da come si tratta la questione. In ogni caso, è giusto parlarne, se non altro per giustizia verso la famiglia. Inoltre, Dado ha il pregio di riuscire a riassumere il tutto in pochi minuti.
Su quest’ultimo punto, devo fare ammenda perché anche io mi comporto come molte persone: sono prolisso nelle mie spiegazioni. Al principio, è sicuramente meglio attenersi ai fatti, le spiegazioni del caso saranno richieste dal nostro interlocutore.
Sono proprio questi i motivi per cui un rapporto può finire come se fosse un caso giudiziario
- Parliamo poco
- Ascoltiamo ancora meno
Comportandosi così, è logico che le persone parlino ragionando per ipotesi e che i rapporti si logorino. Anche se parliamo, occorre stare attenti a non scivolare nell’errore di giudicare a priori, perciò dobbiamo chiedere più informazioni possibili.
Non occorre essere logorroici: occorre prestare attenzione al nostro interlocutore. Le informazioni – se così posso chiamarle – più importanti ci verranno comunicate spontaneamente durante un dialogo qualsiasi al bar.
Non vi preoccupate della memoria, anche se non ne avete: se una cosa è veramente importante, prima o poi tornerà fuori…anche che cosa è accaduto in quella Caserma a Stefano.