Ammetto l’ignoranza: prima di vedere il video di Fall on me (letteralmente: “cadi su di me”) non sapevo che Andrea Bocelli avesse un figlio mio omonimo che stava seguendo le orme paterne.
Non sapevo neppure che questa canzone è inserita nella colonna sonora del film Disney Lo schiaccianoci e i quattro regni.
Il rapporto fra padre e figlio si capisce fin dal titolo della canzone e ancor più dal testo.
Se cadi, io sarò lì a proteggerti
Questo sembra voler dire Andrea a Matteo. Mi sono commosso a sentire come una persona, per giunta non vedente, sia disposta ad aiutare suo figlio.
Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è che tutti (genitori e non) promettono al prossimo una cosa simile, ma a volte alle parole non seguono i fatti. Quanto c’è una discussione genitori e figli, rischiano di cadere i rapporti e non altro.
Difficile non farsi prendere dalla rabbia, in certi momenti, ma non trovo corretto sfogare la propria frustrazione su qualcuno, anche se ci ha fatto arrabbiare ed è nostro figlio o nostro padre.
Se cadi, occorre rialzarsi, a volte da soli, a volte in compagnia di una persona, amico o genitore che sia. A chi aiuta a far rialzare il prossimo, suggerisco di allontanarsi sempre per qualche ora prima di parlare: la rabbia dovrà essere sfogata e potrebbe far nascere una discussione, se l’argomento verrà affrontato immediatamente.
So che è qualcosa di difficile da mettere in pratica, ma dobbiamo farlo: se così non fosse, logoreremmo i rapporti.
Prima ancora, però, dobbiamo essere disposti a perdonare le mancanze altrui, altrimenti non si potrà ricostruire nessun dialogo.
Naturalmente, il perdono dovrà essere bidirezionale: l’uno deve perdonare l’altro, in modo che ci sia un vero e proprio riavvicinamento. La costruzione del nuovo rapporto dovrà basarsi sul principio
Se cadi tu, cado anche io
L’unico che non dovrà cadere è il rapporto stesso: basta solo aver imparato la lezione.