
Nessuno ha letto l’Huffington Post, recentemente? Io l’ho fatto: quando ho visto la notizia o – per meglio dire – l’analisi fatta da Romano Prodi mi ha colpito il passaggio
Nessuno dice niente
Il problema è proprio questo: spesso nessuno dice niente. Tutti accettano passivamente quanto accade intorno a loro, nella speranza che qualcosa cambi, magari tramite la politica.
Sicuramente, votare è un dovere civico ed io non sarò mai contro lo Stato a meno che non si trasformi in una dittatura.
Non consideriamo mai, però, che uno Stato senza nessuno non sarebbe uno Stato. Uno Stato, per essere tale, ha bisogno di persone. La mia non è una chiamata alle armi per
- Fare la rivoluzione
- Farsi eleggere in Parlamento
- Diventare terroristi
Tutt’altro: è un invito a buttare via ciò che vi fa male per coltivare ciò che vi fa bene. Questo sembra non c’entrare molto con lo Stato: in realtà c’entra moltissimo.
Quando non siamo contenti della nostra vita diamo la colpa a un’infinità di questioni, tra cui lo Stato, appunto. Il modo di dire
Piove, Governo ladro!
Non l’ho inventato io e rende bene l’idea.
Il modo per migliorare la propria vita non è cambiare lo Stato, ma cambiare sé stessi. Non è facile, non può essere fatto dalla sera alla mattina, né può essere totale, questo è chiaro. Tuttavia, tutti abbiamo qualche nostra abitudine che non ci piace: dobbiamo sforzarci di cambiare quelle. Così facendo, si noteranno subito delle conseguenze positive.
Per esempio, immaginate che vi rendiate conto di non dormire sufficientemente: magari con fatica, ma sforzatevi di andare a letto mezz’ora prima. Dopo un po’ di tempo, cercate di capire se questa nuova abitudine vi ha giovato oppure no. In ogni caso, provate anche a cambiare qualcos’altro da aggiungere al cambiamento già fatto: magari il primo non era sbagliato, ma solo insufficiente.