Non vorrei dare troppo nell’occhio

Dare nell’occhio senza smartphone
Non vorrei dare troppo nell’occhio

 

Ormai non dà più nell’occhio una persona che usa uno smartphone , anzi sembra fuori luogo una persona che non lo usa.

Come fa notare la vignetta di Silvia Ziche, il suo personaggio più noto dialoga in pizzeria con Luca via App di messaggistica istantanea perché, per citare le sue stesse parole

Non vorrei dare troppo nell’occhio

Ammetto una cosa: nemmeno a me piace dare nell’occhio in un contesto pubblico, sia esso un ristorante o una metropolitana. Tuttavia preferisco usare il tragitto mattutino verso l’ufficio per leggere il giornale (sempre che si possa leggere senza  cavare un occhio ad un qualsiasi passeggero) piuttosto che utilizzare whatsapp. So che dovrò passare le successive otto ore davanti al monitor di un computer: guardare uno schermo anche sui mezzi pubblici non mi alletta.

Preferisco utilizzare il mio tempo libero per

  • Chiacchierare con qualcuno che incontro
  • Fare una telefonata
  • Scrivere

Se mi vedete usare il cellulare, é perché ne ho effettivamente bisogno, oppure cerco di riempire un breve momento morto per qualche minuto. Se ho più tempo e non so proprio cosa fare, preferisco scrivere qualcosa, oppure ascoltare un po’ di musica. 

Non voglio certo insegnarvi la vita: ognuno è libero di fare ciò che gli pare, sempre nel rispetto delle leggi e delle regole. Tuttavia, trovo un controsenso lamentarsi di non avere abbastanza tempo per la propria vita privata e sprecarne una gran parte comunicando in modo virtuale.

Qualcuno potrebbe obiettare che, tramite questo blog, anche io sto comunicando in modo virtuale. Questo è vero solo in apparenza: mi sto dedicando al mio della scrittura. Le App ed il mondo virtuale sono solo dei mezzi che mi permettono di praticare quest’hobby quasi in ogni luogo.

A mio parere, mai come in casi come sarebbe meglio dare nell’occhio: si aprono possibilità impensabili. Proprio recentemente, sono stato coprotagonista di un fatto simile: ero seduto in un tranquillo locale di Milano bevendo un caffè e scrivendo un  mio pensiero con carta e penna. La cosa ha incuriosito un’altra cliente del locale, perché ormai solo pochi usano strumenti di vecchia generazione per comunicare: dando nell’occbio, ho avuto possibilità di fare una nuova conoscenza.

 

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