
Nonostante la storia di Alda Merini sia nota, personalmente ho sempre pensato che abbia commesso una qualche forma di peccato per meritarsi –se così posso dire – di essere rinchiusa in manicomio.
La risposta a questo mio dubbio la fornisce la stessa poetessa, con la frase di oggi
Ho peccato di felicità. E agli altri ho dato fastidio
A furia di scrivere articoli basati su frasi e aforismi che invitano ad essere felici, mi sono sempre chiesto se la felicità vera potesse esistere. Alda Merini non solo ci dá una risposta affermativa, ma ci dice anche altro.
Una persona che sta ancora cercando la felicità può essere invidiosa ed infastidita di chi ha già raggiunto questo scopo. Comportandosi così, non solo non avrà fatto passi in avanti nella sua ricerca, ma perderà di vista il suo personale obiettivo. Spesso dimentichiamo infatti che ciò che rende felice qualcuno per qualcun altro può non avere importanza. Eppure è infastidito dal fatto che é felice.
L’invidia di questo tipo è figlia di una domanda che – in genere – suona più o meno così
Perché a lui sì e a me no?
La risposta è quasi scontata: siamo troppo preoccupati del mondo esterno e non consideriamo il nostro mondo interno.
Questi due mondi sono spesso in lotta fra loro: da una parte la società a cui apparteniamo, con le sue regole di convivenza civile, dall’altra il nostro mondo interno con i suoi desideri. Come in ogni lotta, si crea un po’ di confusione: cosa fa parte del mondo esterno e cosa fa parte del mondo interno?
Potrebbe sembrare difficile stabilire un confine fra questi due mondi: del resto, ci confrontiamo ogni giorno con il mondo esterno ed i mondi interni altrui contemporaneamente. In realtà è molto più semplice di quanto non possa sembrare.
Le regole del mondo esterno sono le leggi stabilite per generare il cosiddetto vivere civile e devono far parte della vita di tutti. Le altre fanno parte del nostro mondo interno. Questo è il confine.
Dichiarare consapevolmente di aver “peccato” per raggiungere la felicita’ e’ gia’ una implicita accusa.
Posso pensare per es alla felicita’ raggiunta ( nel peccato) da chi tradisce il proprio/a partner
Vero ciò che dici, ma Alda Merini intendeva ben altro. Se io sono felice ed la maggioranza dei miei amici non lo è, il “essere felice” può dare molto fastidio.
….solo un problema di semantica. Innanzitutto dobbiamo stabilire il significato di …… FELICITÀ .
E qui ognuno ha la sua idea….. ( i soldi forse aiutano ma sicuramente non danno Felicità)…..allora? Discorso lungo….in breve: la Felicità sta solo oltre la Trascendenza.