Non credo che tutti siano consapevoli di quanto avviene nella nostra mente quando si parla di un qualsiasi argomento. Per quanto scherzoso, il diagramma di flusso proposto nell’immagine che ho trovato oggi su Facebook può dare un’idea approssimativa. Leggi tutto “Si parla di un argomento”
Queste persone che pubblicano foto con i loro attuale partner e scrivono: “Sei il mio mondo”, ma in anno hanno già avuto 3 mondi…Cosa stanno costruendo…un sistema solare, una galassia o cosa?”
Forse siamo tra coloro che hanno l’abitudine di pubblicare fotografie con il proprio partner, forse no. Nel primo caso potremmo sentirci offesi dalla frase condivisa dalla pagina Facebook La stella, soprattutto se abbiamo cambiato partner frequentemente
Queste persone che pubblicano foto con i loro attuale partner e scrivono: “Sei il mio mondo”, ma in anno hanno già avuto 3 mondi…Cosa stanno costruendo…un sistema solare, una galassia o cosa?”
Quando mi dicono “Non sei normale”, mi guardo attorno, ci penso, tiro un sospiro di sollievo e penso:”Meno male!”
Sulla parola normale si potrebbe parlare all’infinito. Anche se il significato espresso dal vocabolario non darebbe adito a dubbi, all’interno di una frase qualsiasi può assumere diversi significati.
I dati su Facebook sono pubblici, questo lo sappiamo e spesso non pensiamo che i nostri pensieri viaggino come se fossero stipati su un carro bestiame da una parte all’altra dei Social Network, spesso travalicandone i confini.
Ieri sera, per festeggiare i miei quarant’anni, ho assistito ad uno spettacolo tenuto da un gruppo molto eterogeneo di illusionisti, chiamato The illusionist. Il video promozionale che ho trovato vi darà un’idea approssimata per difetto della loro bravura.
Oggi compio quarant’anni: tempo di bilanci, verrebbe da dire. Io non sono d’accordo: considerando la vita media italiana, non è ancora ora di fare bilanci.
In occasione del giorno della memoria che si celebrerà fra tre giorni, il quotidiano free press Metro ha pubblicato un’intervista a Stefano, che con sua madre, nel 1943, fuggì dal ghetto Varsavia e si trasferì a Milano. Anche se non lo riporta, il cognome non è importante.
So bene che il testo di Ho bisogno di voi degli Stadio è sufficientemente chiaro e non avrebbe bisogno di spiegazioni. Il titolo è sufficientemente esplicito e suona quasi come una richiesta di aiuto a soddisfare un bisogno, come lo avrebbe inteso Maslow, uno che di bisogni se ne intendeva.
Quando esci un’ora prima da lavoro e vedi gente che vive e fa cose
Il motivo per cui mi piace tanto camminare e prendere i mezzi pubblici é perché si vede gente che va in giro. Sinceramente, a volte ho la stessa espressione di Willy all’arrivo sul taxi a Bel Air.