Cronache del Muro di Berlino

Anche se sono trascorsi trent’anni, il muro di Berlino continua ad essere ricordato dalle cronache, perché proprio Cronache del muro è intitolata la nuova rubrica del quotidiano La Repubblica a firma di Ezio Mauro.

Non è la prima volta che ricordiamo quel muro, al di là degli anniversari. Se ascoltate la canzone del video che vi ho proposto, sentirete la canzone che i Nomadi dedicarono proprio a quel muro, parlando proprio delle cronache di tutti i giorni.

Prossimamente, se le cose continueranno ad andare in questo modo, anche il confine fra Stati Uniti e Messico avrà il suo muro. Vien quasi da dire

La storia è maestra, ma nessuno impara mai niente

Il problema, però, non è l’ignoranza storica, ma la paura dell’altro. Ogni tanto le cronache dei giornali ci riportano qualche intervista a quelli che sono comunemente definiti immigrati. La storia ci insegna che la politica totalitaria eresse quel muro era la paura di confrontarsi con l’altro. Dietro la dicitura Barriera di protezione antifascista c’era la paura

  • Dell’altro
  • Del diverso
  • Dello sconosciuto

In una parola: la paura di confrontarsi. Se è vero che il comunismo era un regime totalitario e (in quanto tale) assolutamente non incline al confronto, è anche vero che noi stessi, che il comunismo non lo abbiamo provato sulla nostra pelle, erigiamo muri verso il diverso. Le cronache sono piene di episodi razzisti proprio per questo motivo. Dai muri emotivi a quelli fisici, il passo è breve.

So bene che la paura è una componente della vita  che serve a preservarci. Io stesso sono il primo a scappare quando una cosa mi fa paura. A volte, però,non solo esageriamo, ma anteponiamo la paura stessa a tutto il resto.

Se volete un esempio, ve lo fornisco subito. Se andate in una qualsiasi città turistica, noterete due cose:

  1. La grande quantità di turisti stranieri con una cartina in mano
  2. La solitudine che li circonda: nessun cittadino si ferma a prestare loro ascolto

Forse può essere becero menefreghismo ma, sotto sotto, c’è paura.

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