
Non credo che tutti siano consapevoli di quanto avviene nella nostra mente quando si parla di un qualsiasi argomento. Per quanto scherzoso, il diagramma di flusso proposto nell’immagine che ho trovato oggi su Facebook può dare un’idea approssimativa.
Almeno in teoria, questo dovrebbe essere lo schema corretto. Molte persone, purtroppo, non lo seguono: parlano senza sapere nulla o quasi sull’argomento. Magari hanno letto qualcosa qua e là, in base a ciò che hanno trovato su internet o sui giornali, basandosi su qualcosa letto giorni prima.
In teoria, non dovrebbe sussistere problema. In pratica, sussiste per due motivi:
- Spesso, chi sa molto di un argomento tende a sminuirsi
- Chi sa molto poco dello stesso argomento fa molta leva su quelle poche nozioni acquisite
Inoltre, sicurezza dei propri argomenti e profondità degli stessi sono inversamente proporzionali: più si sa di un argomento, più ci si accorge di non sapere!
Per fare un esempio che abbiamo vissuto tutti, basta pensare ad un qualsiasi argomento di storia che troviamo sui libri di testo: alla scuola dell’obbligo ci venivano impartite le nozioni assolutamente indispensabili, per poi andare più in profondità alle superiori e all’Università.
Anche quando parliamo di cose che crediamo di sapere, non teniamo conto che – spesso – la materia è in continua evoluzione. Basta digitare la parola scoperta fra le notizie di Google per accorgersene.
In altre parole, ciò che crediamo di sapere potrebbe essere stato superato dal tempo. Se ci pensiamo, è sempre stato così: dall’11 ottobre 1492 al giorno successivo, ci siamo resi conto che esistevano terre inesplorate, quindici anni dopo ci siamo resi conto che quelle terre erano un Continente.
Anche nella vita di tutti i giorni accade una cosa simile: chi mai avrebbe interesse a leggere il quotidiano del giorno prima per informarsi, sopratutto da quando abbiamo la possibilità di accedere a notizie fresche in ogni momento?
Magari la persona davanti a noi può avere un’idea diversa dalla nostra, magari è completamente in errore, magari avete capito male: in ogni caso, se non siete sicuri di ciò che dite, date un’occhiata al vostro smartphone per cercare qualcosa di utile.